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14 giu 2009

Spiagge e affari



Abramovich vola su Lucca
per portare i russi in Versilia
Il magnate vuole comprare l’aeroporto dei jet privati. Ma c’è anche un gruppo uruguaiano


CAPANNORI (Lucca) — Un aeroporto moderno e affidabi­le, studiato per voli privati di vip e magnati, a pochi minuti di auto dalle spiagge e dalle ville della Versilia. Il sogno del gruppo di imprenditori russi guidati da Roman Abra­movich potrebbe diventare realtà molto presto se l’inte­ressamento per acquistare lo scalo di Lucca-Tassignano si trasformerà in un accordo e in un business pesante. I pre­liminari ci sono già stati e lo stesso Abramovich, come rac­contano fonti aeroportuali, è atterrato a Tassignano alcuni mesi fa, ha visitato la pista, ha guardato le carte e ha di­scusso di un possibile busi­ness. Ancora offerte ufficiali non ci sono state. Anche per­ché il presidente del Chelsea, o meglio chi lo sta rappresen­tando, vuole vedere un docu­mento decisivo per il piccolo aeroporto lucchese: la conces­sione ventennale dell’Enac.

«Un documento che proiette­rebbe il nostro scalo nel futu­ro — spiega il direttore Gior­gio Giorgi — consentendoci di programmare lavori di am­pliamento e miglioramenti ca­paci di far diventare Tassigna­no il primo scalo toscano di lusso dedicato a jet privati. Non saremo i concorrenti di Pisa e Firenze, noi non punte­remo ai voli di linea, ma solo ai jet privati. Che spesso han­no difficoltà nell’avere il per­messo di atterrare e decollare e parcheggiare negli aeropor­ti più grandi, mentre qui po­trebbero trovare il luogo idea­le ». Tra un mese si saprà uffi­cialmente se l’Enac darà il via libera alla concessione, ma i rumor parlano di decisione già presa e di documento di fatto già approvato. Insomma, i numeri per rag­giungere il successo ci sono tutti.

Tassignano, che ospita aerei non più grandi di 14 po­sti, riesce già a sviluppare 10 mila movimenti l’anno e si trova in un punto strategico per il turismo toscano. «È esattamente a metà strada tra gli aeroporti di Pisa e di Firen­ze — spiega Giorgi —. Lucca è a cinque minuti, Firenze a venti, autostrada e ferrovia costeggiano lo scalo. E soprat­tutto la Versilia è a quindici minuti». Già, la Versilia. Un business nel business. L’assal­to dei russi a Forte dei Mar­mi, Pietrasanta e colline di Se­ravezza, è cominciato una de­cina d’anni fa. Industriali, im­prenditori e politici stanno ac­quistano ville, terreni, persi­no pezzi di montagna. E Tassi­gnano è strategico. Lo sa be­ne la Società aeroporto spa, partecipata per l’80% dalla Sogeal, società di impren­ditori pratesi, lucchesi e pi­stoiesi e per il rimanente 20% da Comune di Capan­nori, Provincia e Camera di Commercio di Lucca.

I russi non sono gli unici in­teressati allo scalo. C’è anche un gruppo di imprenditori uruguaiani che avrebbe già fatto un’offerta per acquisire buona parte delle azioni (si parla addirittura del 51%) per un valore di circa 4 milioni di euro. L’affare è coperto da grande riservatezza. Il presi­dente della società aeropor­tuale, Piero Giampaoli, si trin­cera dietro il più impenetrabi­le «no comment», però non smentisce la trattativa con i russi di Abramovich e il grup­po uruguaiano. E aggiunge: «Tutto è possibile».
Corriere

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