Metti mi piace

13 apr 2009

Stipendi pubblici



Tra pubblico e privato


Il momento è dei più opportuni per dare una regolamentata ai stipendi dei top manager, per lo meno quelli pubblici.

Ma già da alcuni anni ci si era messi di impegno, nel 2007 (governo Prodi) già sanciva dei limiti per i dirigenti pubblici ed era stato introdotto dalla finanziaria del 2008 grazie ad un emendamento firmato da Cesare Salvi e Massimo Villone (ex Ulivo).

Veniva stabilito che gli stipendi massimi di tutti i manager pubblici (dall’apparato statale, ai ministeri, fino alle Asl), esclusi quelli delle società quotate, non potevano superare i 274 mila euro l’anno.

Una prima modifica arrivò poco dopo con l’equiparazione al compenso del primo presidente della corte di cassazione: 289.984 euro.
Ma nell’agosto del 2008 la legge 129/2008 ha di fatto cancellato il tetto, lasciandolo in vigore solo per gli incarichi aggiuntivi. Ma siccome da allora il regolamento attuativo non è mai stato pubblicato, dirigenti ministeriali, grand commis, capi di gabinetto e manager di società statali e parastatali hanno continuato a percepire stipendi ben al di sopra il tetto della vecchia norma.
Qualche esempio tanto per indignarsi un po’? Eccoli:
- Marco Canzio, ragioniere generale dello stato, percepisce tra i 400 e i 450 mila euro;
- Aldo Ricci, amministratore delegato di Sogei, 558 mila euro
- Vittorio Grilli, direttore generale del tesoro 600 mila euro
- Giuseppe Bonomi direttore generale della SEA. 550 mila euro
- Pietro Ciucci, presidente dell’Anas, 750 mila euro…….(n.a. e poi le strade sono piene di buche…..)

Montagne di soldi che diventano però briciole se paragonate alle retribuzioni e bonus dei manager privati.

Nessun commento: