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23 gen 2010
Inchiesta vip, foto-ricatto da 300mila euro: la vittima sarebbe Lapo Elkann
MILANO (22 gennaio) – Sarebbero foto scattate recentemente a Lapo Elkann gli scatti al centro del foto-ricatto da 300mila euro oggetto della nuova inchiesta milanese. È quanto si è appreso al Palazzo di giustizia a proposito degli interrogatori che si sono svolti in procura a Milano nei giorni scorsi, nell'ambito delle indagini coordinate dal pm Frank Di Maio.
Il nome di Elkann era già comparso come vittima di una tentata estorsione da parte di Fabrizio Corona, in relazione all'episodio della serata trascorsa con un transessuale e conclusasi con l'overdose. Per quell'imputazione, però, Corona, condannato a tre anni e otto mesi nel primo filone dell'inchiesta, è stato prosciolto.
Le foto compromettenti con cui sarebbe stato ricattato Lapo al centro della nuova inchiesta sarebbero state scattate nei mesi scorsi. Come recenti e recentissime, tutte realizzate tra il 2008 e il 2009, sono le altre fotografie che riguardano una ventina di episodi di ritiri su cui gli inquirenti stanno cercando di far luce.
Il ritiro di foto avrebbe riguardato anche un noto politico di centrodestra e una persona vicina a un politico. Il giro d'affari del sistema ammonterebbe a circa 900 mila euro e la prossima settimana alcune persone, tra direttori di riviste, fotografi e responsabili di agenzie fotografiche, verranno sentiti dagli inquirenti.
Nei giorni scorsi erano stati interrogati il fotografo Max Scarfone, tirato in ballo nel caso Marrazzo e lo stesso che scattò le foto a Silvio Sircana, e la titolare dell'agenzia Photo Masi, Carmen Masi, il cui nome uscì anche nella vicenda dell'ex Governatore del Lazio. Entrambi sono indagati per estorsione, difesi dall'avvocato Marco Eller Vainicher, assieme al fotografo Maurizio Sorge. Il quarto iscritto nel registro degli indagati è l'imprenditore veneziano Massimiliano Fullin, che si occupa di organizzazione di eventi e pubbliche relazioni, che venne coinvolto nell'inchiesta di Potenza cosiddetta 'Vallettopolì e che è stato prosciolto dalle accuse nei giorni scorsi, assieme a Fabrizio Corona.
Il legale di Sorge, intanto, l'avvocato Silvia De Luca, ha voluto precisare il suo assistito «non ha mai partecipato a ritiri di fotografie dal mercato, nè percepito denaro ed è indagato a titolo di garanzia, sentito come persona informata sui fatti». Sorge, inoltre, ha proseguito il legale, «non ha mai attribuito un ruolo centrale ad Alfonso Signorini nella vicenda, come è stato riportato».
Gli inquirenti starebbero proprio cercando di capire quale ruolo abbiano avuto il direttore di Chi Signorini, il giornalista di cronaca rosa Gabriele Parpiglia e l'agenzia fotografica SpyOne. Nessun direttore di riviste è al momento indagato. L'indagine è partita all'inizio 2008 da un grosso giro di droga nei locali della Milano alla moda, con l'intercettazione del colloquio tra due persone che parlavano di un vip ricattato. Alcune delle foto al centro dei ritiri sono state scattate anche a Roma, ma tutte le trattative si sono svolte a Milano.
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