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8 apr 2009

Comandare è fott...e?


Comandare è fottere. Manuale politicamente scorretto per aspiranti carrieristi di successo



"Ci sono troppe cose che si fanno ed è bene non dire." Questo è un libro che non fa giri di parole. Che magari mentre tu stai lì a farli, gli altri ti soffiano la poltrona da sotto il sedere. Il mondo del lavoro è una giungla, con poche regole e tanti aspiranti leoni. Lo sa bene Celli, che per anni è stato ai vertici delle maggiori aziende italiane. E allora risultano inutili, se non addirittura ridicoli, i discorsi buonisti e politicamente corretti sulle strategie per fare carriera. In questo "piccolo vademecum per bastardi di professione" l'ex presidente della Rai dice tutto quello che di solito in proposito si tace. Ovvero che, alla faccia dell'utopia delle pari opportunità, "nascere bene" aiuta eccome. Così come aiuta saper scegliere la persona giusta da servire per poi abbandonarla quando serve, selezionare alleati e nemici, usare l'arte della seduzione e della finzione. E quando arrivi poi, consiglia Celli, non guardarti indietro, sii sempre pronto a succedere a te stesso o a farti rimpiangere attraverso i successori.

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Note sull'autore:

Pier Luigi Celli (Verucchio, 8 luglio 1942) è un imprenditore e dirigente d'azienda italiano.

Pier Luigi Celli, narratore e saggista, è direttore generale dell'università Luiss Guido Carli di Roma. È inoltre membro dei consigli di amministrazione di Lottomatica, Hera SpA e Messaggerie Libri.

Tra gli altri, ha ricoperto in passato gli incarichi di Direttore Risorse Umane dell'ENI dal 1985 al 1993, è stato fra i manager partecipi dello start-up di Omnitel e Wind, direttore generale della RAI dal 1998 al 2001, presidente di Ipse 2000 dal 2001 al 2002, responsabile della Direzione Corporate Identity della Unicredit dal 2002 al 2005 e direttore Personale e Organizzazione in Enel dal 1996 al 1998.

Celli è sposato ed ha due figli: Maddalena, in prime nozze, ora suora di clausura, e Mattia. È laureato in sociologia a Trento, nella facoltà in quegli anni frequentata anche da Renato Curcio.

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