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23 apr 2010

La classifica dei miliardari più "green" del mondo



Forbes ha stilato, a partire dalla classifica degli uomini più ricchi del mondo, una top ten dei dieci miliardari più “green” del pianeta, ossia quelli che si sono distinti nell’ambito ecologico, sia per eventuali donazioni filantropiche in tema, sia soprattutto per gli investimenti compiuti in questo settore.

Settore in grande crescita, se si considera che, secondo le previsioni, durante il 2010 verranno spesi circa 200 miliardi di dollari per aziende ecosostenibili, il 40% in più rispetto al 2009. E non si tratta soltanto di scelte dettate necessariamente da scopi benefici, ma di veri e propri affari.

Fra i dieci miliardari più attivi nel settore ecologico, provenienti non solo dagli Stati Uniti, ma anche dal Canada, da Israele, dal Regno Unito e dalla Germania, compaiono: Richard Branson, che ha fondato il Virgin Green Fund e che ha investito gran parte del suo capitale in energie alternative; Shari Arison, la donna più ricca di Israele, che vuole rendere sostenibile al 100% la sua principale compagnia entro i prossimi 4 anni e che ha scritto un libro sulla teoria secondo cui a trarre beneficio dalle imprese non devono essere solo i possessori, ma anche l’intera comunità; Larry Page e Sergey Brin, i fondatori di Google (già visti nella classifica dei miliardari del web e anche in quella dei miliardari più giovani del pianeta): i due hanno investito oltre 100 milioni di dollari in progetti di ricerca sull’energia alternativa e hanno reso eco-compatibili tutti gli uffici e gli edifici della loro azienda.

Il tedesco Aloys Wobben è il fondatore della Enercon, una delle aziende più attive a livello mondiale nel settore dello smaltimento ecologico dei rifiuti e nella produzione di energia alternativa; un altro tedesco, Albert von Thurn und Taxis, possiede 30.000 ettari di foresta e ha investito 165 milioni di dollari in una delle più grandi aziende produttrici di energia solare al mondo; Jeffrey Skoll, il primo presidente di eBay, ha investito centinaia di milioni di dollari per monitorare i cambiamenti climatici e per incoraggiare l’utilizzo di energie alternative.

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