Whisky con ghiaccio al Polo Sud Una storia centenaria
ANTARTICA - Whisky e ghiaccio è un abbinamento molto comune. Diventa straordinario se il whisky è datato 1909 e il ghiaccio è quello dell’Antartico. La vicenda di due casse di whisky dimenticate al Polo Sud e del loro proprietario, l’esploratore Sir Ernest Henry Shackleton, è venuta alla luce nel gennaio del 2006, quando sull’Isola di Ross, a Cape Royds, tre esploratori hanno trovato due casse di whisky sotto la baita dove faceva base quella spedizione. Ora il fondo neozelandese Antarctic Heritage Trust ha deciso di recuperarle. La marca? Mackinlay’s, oggi posseduta dalla Whyte & Mackay, si è detta interessata a fare un tentativo per riprodurne il gusto, che secondo gli esperti dovrebbe essere inalterato, anche dopo 100 anni.
Shackleton partecipò e organizzò numerosi viaggi, all’inizio del Novecento, per raggiungere il Polo Sud. Fermò il suo tentativo migliore a 160 chilometri dalla meta. Una decisione che alla moglie spiegò così: «È meglio un asino vivo che un leone morto». Il traguardo verrà poi raggiunto per primo dal danese Roald Amundsen nel 1913.
La figura di Shackleton è stata rievocata da Manlio Sgalambro e Franco Battiato in una canzone, che racconta della spedizione “Endurance”, finita con un naufragio. Shackleton dovette lasciare i suoi uomini per andare alla ricerca di soccorsi «su un piccolo battello, con due soli compagni navigò fino a raggiungere la Georgia Australe […] Ma il 30 agosto 1916, il leggendario capitano, compariva a salvarli su un’altra nave».
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