Divertente rassegna sugli alberghi dove tocca litigare con luci, rubinetti, telefoni, impianti WiFi, minibar
Il progetto Guallart suggerisce nuovi spazi abitativi per la casa hi-tech
Il progetto Guallart suggerisce nuovi spazi abitativi per la casa hi-tech
Odiate (amate) di più la sauna a infrarossi o il minibar intelligente, il plasma nello specchio del bagno o la bottiglia di ossigeno in fianco al letto? Io, per me, dico che il minibar “se tocchi paghi” è bastardo forte. Davanti al frigo è bello un po’ di sano indecisionismo. Forse è passare dal low all’hi tech che ti frega. Per dire: dopo un soggiorno al Rashid di Bagdad, con la guardia peruviana armata di kalashnikov e il cane sniffaesplosivo che ti punta il cavallo dei pantaloni, pure una chiave magnetica dell’Intercontinental di Amman appare un passepartout della Nasa. Figuratevi il telecomando per le tende. E le docce? Nessuno ha ancora stilato una classifica degli alberghi mondiali in base alle docce (al Delano di Miami Beach le camere più belle hanno la doccia senza box, ci cammini dentro e poi esci, una passeggiata di salute). Ormai prevalgono misteriosi miscelatori pieni di leve e rotellone da maneggiare con la sensibilità o l’improvvisazione di un ladro alle prese con la cassaforte.
A questo punto, meglio il tecnologico estremo. È più facile. Al Nine Zero di Boston c’è la Cloud Nine Penthouse suite con lo scanner incorporato nella porta che riconosce l’iride del cliente e lo fa entrare. C’è pure il termometro digitale: un sistema a infrarossi rileva i movimenti e “setta” la temperatura secondo i vostri desiderata (che sono tenuti in memoria nel caso ci torniate). I raggi infrarossi alla conquista dell’hotellerie. Un grande fratello benigno che lavora per la vostra privacy. All’Hotel 1000 di Seattle ci sono i campanelli elettronici silenziati. Vengono a rifarvi la stanza e voi siete dentro che vi gingillate con la Playstation? Da fuori il personale schiaccia un bottone che innesca il fratello a infrarossi che rileva la vostra presenza. Nessuno busserà alla porta. Senza bisogno del “Do not disturb” che vi siete dimenticati come al solito di esporre. Quisquilie? Chiedetelo agli ospiti del Sax di Chicago, dove la Microsoft di Bill Gates ha messo a punto il sistema Studio. Giocate con l’Xbox, scaricate musica dalla library dell’albergo, siete in contatto con il concierge via smartphone. E mentre voi mandate messaggini chiedendo da che parte si va per la casa di Obama, dall’altro capo del mondo Bill Gates si rilassa con la moglie Melinda al Wakaya Resort delle isole Figi, dove per 7.600 dollari a notte si godono i 6,5 ettari della tenuta Vale O con cascata nella piscina privata, chef e chauffeur personali.
Il lusso raramente è virtuale. Anche se può essere grezzo. Nelle nove stanze del Rough Luxe di Londra c’è il wi-fi everywhere ma la tv no. Al Pod di New York, soprannominato “Facebook Hotel”, le camere sono loculi, ma che importa quando c’è il Pod Community Blog? L’albergo-social community offre agli ospiti quattro gruppi di contatto: “Drink with me”, “Eat with me”, “Shop with me” e “Go out with me”. Chiaro no? A volte l’hi-tech può combinarsi con l’etnico. Sulla carta, il mio preferito è il Be Angkor Hotel in Cambogia, dove puoi ascoltare la tua musica dalle docking station che sono pezzi di artigianato, decorati da artisti locali, gustandoti una bella insalata di serpente essiccato. Già, il cibo. Hi-tech, slow food. Vade retro cucina molecolare, viva il porceddu: al Forte Village di Santa Margherita di Pula si fanno vanto di accontentare clienti che chiedono un intero maiale allo spiedo nel giro di un’ora.
A proposito di benessere. Al Me Hotel di Barcellona ciascuna delle 258 camere ha una bella bottiglia di ossigeno vicino al letto (memento mori?). La palestra del Parker Meridien di New York ha una sala squash riadattata a “campo Wii”: tennis e box con la consolle Nintendo di settima generazione. Dovendo scegliere, forse è meglio confrontarsi con maestri di tai chi in carne e ossa al Park Hyatt di Shanghai, che con il Four Seasons di Firenze guida l’ultima classifica di Fortune sui business hotel più belli del mondo. Scommetto che i miscelatori delle docce hanno una leva sola e non puoi mandare sms al concierge.
corriere
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