La sorpresa di monsieur Arosio
Milanese, 52 anni, commercialista. Conosciuto da pochi, ha un hotel da 250 milioni
ROQUEBRUNE (Francia) - Caccia a mister Tank. «L’italiano Tank», dicono a Roquebrune, ha comprato un piccolo, suggestivo, preziosissimo pezzo di costa francese. Costa Azzurra per la precisione, proprio sulla punta di Cap Martin, un quarto d’ora d’auto dal confine italiano. Bar, ristorante, scogli e mistero sul prezzo. Pare sia una delle due sole spiagge private d’Oltralpe, l’altra è in Normandia. Ma risulta essere anche il padrone del Vista Palace, «quell’albergo là in alto»: 12mila metri quadrati, più 45mila di parco a terrazze, appollaiato a 300 metri d’altezza, il mare sotto, Montecarlo a destra e Cap Martin a sinistra. È l’oggetto di una delle più rilevanti operazioni immobiliari della zona. Si parla di 250 milioni, tutto compreso, anche rifare da zero la struttura con un progetto firmato da Norman Foster che attende (da parecchio tempo) il completamento dell’iter autorizzativo, ora, pare, alle battute finali.
Prima di infilarsi sui tornanti e salire al Vista Palace, si intravede una grande villa in ristrutturazione, ma con i lavori fermi. Confina con la residenza di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. È la villa che Gianpiero Fiorani (Popolare Lodi) intestò a prestanome, quella in cui spese 200mila euro per l’ascensore e 160mila di giardiniere. È in vendita? Non si capisce, è un groviglio giudiziario. Però viene fuori che tale Vincenzo Scandurra (rivenditore di auto di lusso a Montecarlo) a cui Fiorani aveva ceduto (con opzione di riacquisto) il 45% della villa, è inseguito da una cartella esattoriale del fisco italiano per la «modica» cifra di 22.205.306,01 euro. Saliamo verso il Vista Palace che, osservato dalla costa, è decisamente brutto. Ma la posizione è spettacolare e dentro è un cinque stelle. Norman Foster avrà da lavorare. E mister Tank? Qui non c’è, è a Milano e non è un cognome ma una società. Anzi, è il fondo immobiliare Tank Re II, sede a due passi dal Duomo. L’amministratore delegato si chiama Bruno Arosio, milanese, 52 anni, commercialista, ex PriceWaterhouse, consulente di aziende e famiglie molto note come Seragnoli, Safilo, Bormioli, Trussardi, Sisal e altri.
È sua la maggioranza delle quote del fondo, come lui stesso afferma, dopo che alcuni investitori sono usciti e sono stati liquidati. Insomma è di Arosio una delle proprietà più ricche e coreografiche della Costa Azzurra, dietro la quale c’è un progetto che richiede investimenti e partner. Per fare cosa? Metà hotel di lusso e metà appartamenti di super lusso, vale a dire un «Private Residence Club». Compri 5 settimane per trent’anni (costo indicativo intorno ai 500mila euro) e hai tutto quel che vuoi: per esempio maggiordomo fisso, elicottero, Ferrari per trotterellare in incognito nel Principato e yacht in alternativa all’appartamento. Ma tra il sognare e il business c’è di mezzo la lira, come si diceva una volta. Mister Arosio- Tank non aspetta altro che arrivi l’ultimo timbro della prefettura di Nizza, per far partire i lavori e cambiare i connotati al Vista Palace. «Non ho problemi a trovare investitori e, del resto, questo è il mio obiettivo e la ragione per cui la proprietà è in un fondo immobiliare. Ho già un’offerta scritta di un gruppo arabo che è pronto a entrare al 50% nell’operazione. E comunque nessuna fretta: siamo senza debiti».
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