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24 ago 2007

Se l'italia fosse un paese modello...



Ecco un'interessantissima visione dell'italia, sebbene molto provocatoria di Innocenzo Cipolletta sul sole 24 ore.

La riassumo in poche parole (prese dal suo articolo):
"

L'Italia funziona male, questo non è un mistero per nessuno: i servizi pubblici lasciano molto a desiderare, i costi della politica sono oltremodo elevati, l'amministrazione pubblica è pletorica e nasconde nel suo seno fannulloni e approfittatori, la corruzione è presente in molte attività pubbliche e private,l'evasione fiscale è dilagante, il rispetto delle leggi è precario e si potrebbe continuare (purtroppo). In queste condizioni, spesso si alzano le rimostranze dei cittadini onesti, che pagano le tasse e che vorrebbero vivere in un Paese normale, dove tutto ciò non avvenisse. È questa una sana reazione, ma che si ferma sempre alle enunciazioni. Proviamo allora a immaginare, per assurdo come si fa nei teoremi di matematica, cosa avverrebbe se l'Italia si trasformasse in un Paese modello, con una pubblica amministrazione efficiente, una politica non invadente, con cittadini che non infrangono le leggi, e cerchiamo di valutare alcuni degli effetti sui redditi degli
italiani


....

Ma ragionare per assurdo, come abbiamo fatto, serve per capire che, alla lunga, le inefficienze di una parte del sistema costituiscono anche i redditi guadagnati, spesso onestamente,dall'altra parte del sistema e che le due parti sono strettamente collegate, sicché non è possibile eliminare le inefficienze senza toccare, nel breve termine, anche i redditi dei cittadini "onesti", i quali, spesso inconsciamente, si oppongono perciò ai molti cambiamenti. In effetti non è solo la resistenza della parte " cattiva" del Paese che impedisce le riforme ma anche quella, subdola e inconsapevole, degli onesti che vedono ridursi aree di reddito e privilegi che consideravano di loro diritto. Non si spiegherebbe altrimenti l'enorme difficoltà a liberalizzare molte del-le attività professionali, commerciali, industriali e di servizio, la resistenza a modificare il sistema giudiziario, quello amministrativo e quello fiscale, la difficoltà ad avere una scuola che funziona bene e perfino la sorda opposizione
a regole di rispetto civile nel sistema dei trasporti e nei parcheggi delle auto nelle città da parte di chi crede di essere dalla parte del giusto.Per questo, chi si lamenta delle inefficienze del Paese e chi vuole porre un qualche rimedio a esse, deve sapere che, nel breve termine, la correzione delle inefficienze comporta costi per tutti, anche per chi apparentemente non ne avrebbe responsabilità. Ma sono costi ben sopportabili se poi il Paese funzionerà meglio (senza mai essere perfetto). Far capire ai più questa correlazione e far passare le necessarie riforme è l'essenzadi una buona poli-tica, che stiamo ancora aspettando.

"

tratto da...


Come fare a dargli torto?
Del resto è così che comprendiamo quale è il ruolo di ognuno di noi:
isolare chi ci fa andare a picco, eliminare i fannulloni, gli evasori e nello stesso tempo promuovere la meritocrazia e la genialità creativa.
Insieme lo possiamo sicuramente fare...
One Energy Dream

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