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16 apr 2013

La svendita di Villa Borghese Concorso Ippico, il parco sottratto ai romani e concesso a una manifestazione privata a pagamento: ma senza alcun beneficio per l'amministrazione pubblica

ROMA - Volete organizzare una indimenticabile festa di matrimonio
occupando piazza di Siena e mezza Villa Borghese con tavoli, tendaggi,
strutture e cucine all'aperto? O magari preferite, con un gruppo di
amici, tentare un'impresa economica e collocare, sotto i pini del
parco borghesiano, alcuni stand di cucina etnica? Fate pure. Tanto, è
tutto gratis.
Vi basterà inviare, come ha fatto la «Infront Srl», titolare del
Concorso Ippico, una lettera al capo di gabinetto del sindaco
Alemanno, Maurizio Basile, e per conoscenza (già, «per conoscenza»)
all'assessore all'Ambiente, al delegato allo Sport, al II Municipio e
alla Soprintendenza comunale in cui vi limitate a «informare» (non
chiedete: «informate») che procedete a «organizzare l'evento in
oggetto».

Un'immagine di una passata edizione del concorso ippico (Epa)
Poi allegate una dettagliata lista di disposizioni, come in
Campidoglio fossero tutti vostri dipendenti: concessione gratuita
dello spazio e «supporto logistico della manifestazione», concessione
gratuita della tassa prevista per l'esposizione dei loghi degli
sponsor e istituzioni presenti (tradotto: gli sponsor pagano la
«Infront srl», e il Campidoglio concede gratis uno sfondo unico al
mondo). Attacchi delle utenze Acea: gratis, è ovvio. Se avete bisogno
di mille metri di transenne (gratis), basta scrivere. Aggiungete che
non intendente avere tra i piedi, nello stesso periodo, altre
manifestazioni che potrebbero «compromettere o ostacolare» la vostra
amena iniziativa. Volete un contributo finanziario? Niente paura,
scrivete al delegato allo Sport e vedrete che, nonostante le voragini
finanziarie in cui annega il Campidoglio, qualche euro si troverà.
Altrimenti, che Concorso è mai questo?

Ecco qui, nero su bianco, l'assurda vicenda del Concorso Ippico che da
anni occupa per due mesi mezza Villa Borghese (stavolta dal 15 aprile
al 21 giugno), introduce mezzi pesanti in un parco plurivincolato,
installa tendaggi e tribune. In qualsiasi altro Paese la collettività
avrebbe un congruo ritorno economico dalla concessione di un'area così
prestigiosa. Nel caso del Concorso ippico (e sarebbe istruttivo capire
perché) assolutamente niente. Tutto gratis. Anzi, il delegato allo
Sport dovrebbe versare al più presto «un contributo per sopperire alle
ingenti spese finanziarie».

L'indicibile arroganza del documento ricevuto dal Gabinetto del
sindaco Alemanno (e che sarebbe stato dignitoso, per gli uffici del
Sindaco, respingere per toni e contenuti) dimostra come il milione e
mezzo di euro speso recentemente dal Campidoglio per risistemare la
meravigliosa Villa Borghese (più 500 mila euro per la ripiantumazione
dei pini) sia carta straccia per chi vede nel parco romano solo uno
spazio privatizzabile a zero euro.

Un affarone, insomma: Villa Borghese sottratta ai romani e concessa a
una manifestazione privata a pagamento: ma senza alcun beneficio per
l'amministrazione pubblica.
Siamo certi che saranno in tanti a voler capire: il ministero per i
Beni culturali (soprintendenza per i Beni architettonici e
paesaggistici di Roma, per via dei tanti vincoli), il presidente del
Coni Giovanni Malagò. E probabilmente la Magistratura, alla quale si
stanno rivolgendo le associazioni ambientaliste.

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