FRA LE VITTIME I CALCIATORI COCO E ADRIANO E IL MOTOCICLISTA MARCO MELANDRI
Il pg aveva chiesto invece la conferma della condanna a 3 anni e 8 mesi. «Contento? Per un c...»
MILANO - I giudici della terza Corte d'appello di Milano hanno condannato a un anno e cinque mesi di reclusione Fabrizio Corona nel processo sui fotoricatti ai danni di alcuni vip. In primo grado Corona era stato condannato a 3 anni e 8 mesi. «Non sono contento per un c....» ha risposto l'agente dei fotografi ai cronisti che gli chiedevano un commento sulla sentenza. «Io non sono contento per nulla e lotterò fino alla fine, perché bisogna fare così se si crede in qualcosa» ha anche aggiunto Corona.
HA ESULTATO TROPPO PRESTO - Durante la lettura della sentenza, in aula, Corona ha fatto il gesto di battere i pugni sul tavolo in segno di soddisfazione, mentre i giudici leggevano i passi in cui veniva «assolto» da alcuni capi di imputazione. «Avevo capito male», ha spiegato il fotografo alCorriere. «Be', fa niente, almeno l'ho sentita quella parola», ha aggiunto in tono amareggiato. E sullo sguardo lanciato al cielo: «Ho pensato che mio padre mi aveva protetto di nuovo e che forse la giustizia esiste, ma non è così». Poi lo sfogo rabbioso: «Mi sento preso per il c..., viviamo in un paese di m... e non sono orgoglioso di essere italiano».
«DA DUE ANNI HO CAMBIATO VITA - Corona ha ribadito di non volersi arrendere: «Se uno crede in qualcosa e crede di essere innocente, non importa contro chi combatte, la presidenza del Consiglio o la Fiat, ma deve andare avanti». Come cambierà ora la sua vita? «L'ho già cambiata, sono due anni che sono diventato un bravo ragazzo, pago le tasse, ho la patente, guido, sto chiuso in casa, non esco, non litigo più, sono diventato un santo».
LA RICHIESTA DEL PROCURATORE - Il sostituto procuratore generale di Milano, Carmen Manfredda, aveva chiesto la conferma della condanna emessa in primo grado lo scorso dicembre. «Mai come in questo caso ho avuto l'esatta percezione di quanto possa essere sottile il discrimine tra l'etica e il diritto e la moralità e l'agiuridicità», aveva detto il pg, soffermandosi sulle estorsioni e tentate estorsioni ai danni dei calciatori Francesco Coco e Adriano e del motociclista Marco Melandri e sottolineando come l'imputato abbia fatto leva sul timore di questi sportivi di rovinarsi, a causa delle fotografie che li ritraevano in situazioni imbarazzanti, con danno alla loro «vita professionale e agli interessi milionari che le ruotano intorno».
TUTTE LE CONDANNE - La condanna odierna si aggiunge a quella a tre anni e quattro mesi inflitta a Corona nel processo a Torino per un fotoricatto ai danni del calciatore David Trezeguet, a una condanna a un anno e 8 mesi per corruzione di una guardia penitenziaria, a un'altra condanna a un anno e sei mesi per detenzione e spendita di banconote false e un'ulteriore condanna per minacce a un vigile urbano. Nei prossimi giorni la procura di Milano dovrebbe chiedere per l'agente dei paparazzi il rinvio a giudizio per evasione fiscale e bancarotta.
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