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20 feb 2011

Silicon Valley? Non c'è campo I segreti della rete mobile Usa

Al summit dei grandi dell'hi-tech con Obama nessuno twittava. Non c'era copertura. Si, proprio nella "culla" della tecnologia mondiale. Ma anche nel resto del paese non va poi tanto meglio. Ecco perché


NEW YORK - Come summit tra il presidente della superpotenza mondiale e i "padroni del cyber-universo" poteva andare meglio. Barack Obama e i massimi imprenditori della Silicon Valley sono stati umiliati dal flop dei loro telefonini. C'è un "giallo" dietro la cena tra il presidente 1 e i leader di Google, Facebook, Apple giovedì sera: perché nessuno di loro ha raccontato qualcosa su Twitter? Di solito da questi eventi arrivano dei mini-segnali in tempo reale, frammenti di gossip, o qualche meditazione filosofica. Invece durante la serata organizzata a Woodside nella casa del celebre venture capitalist John Doerr, tutto taceva.
   
Discrezione, riservatezza? Un po' strano, in quest'epoca di trasparenza. E poi la cena tra Obama, Steve Jobs, Marck Zuckerberg e tutti gli altri era un evento di pubbliche relazioni, non un summit per discutere di segreti industriali. La vera ragione di quell'assordante silenzio digitale l'ha dovuta confessare lo stesso chief executive di Twitter, Dick Costolo (che partecipava alla cena insieme agli altri): "I telefonini non funzionavano, in quella zona non c'era copertura, impossibile mandare dei tweet".

   
Come in molte aree della Silicon Valley, peraltro. Chi frequenta quella zona sa che "la culla" di tutte le rivoluzioni tecnologiche degli ultimi cinquant'anni è una delle zone del mondo peggio attrezzate in quanto a ripetitori. 
Un tempo se ne faceva un vanto: tutto merito dell'ambientalismo, che impediva di deturpare il paesaggio con le "torri". Ma la scusa non spiega perché i telefonini funzionano male anche nella vicina San Francisco, dove pure ci sono grattacieli e le antenne verrebbero dissumulate.
   
D'altronde sulla costa opposta, qui a New York, sappiamo che è raro concludere in modo "naturale" una conversazione al cellulare senza che cada la linea. Così grazie alla "cena del futuro" tra Obama e i giganti della Silicon Valley è caduto il velo su un piccolo sporco segreto dell'America: il paese dove i telefonini funzionano sempre peggio. Le cause? Di recente si tende a dare la colpa al boom degli smartphone, Blackberry e soprattutto iPhone, le cui applicazioni divorano potenza dalle reti. Ma è una spiegazione parziale.

In realtà la causa di fondo è il comportamento delle aziende telecom. Gli smartphone per loro sono una fonte di profitti: perché non investono per potenziare le reti? Perché le telecom sono tornate ad essere un oligopolio. Il paesaggio industriale del settore è segnato da una concentrazione crescente. AT&T, T-Mobile e Verizon la fanno da padroni. In molti Stati Usa la scelta per l'utente è limitata a soli due operatori.
   
In queste situazioni la collusione tra i colossi ai danni del mercato è molto facile. Se il consumatore non ha alternativa, perché investire per migliorargli il servizio? Meglio ingrassare i profitti aziendali, e i bonus dei chief executive. Che poi li reinvestono altrove: magari in finanziamenti alle campagne elettorali, anche quelle di Obama.

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