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20 feb 2011

Non solo affitti, case di lusso vendute a prezzi low-cost

Tra gli acquirenti politici e manager. Contestato il fratello di Montezemolo


Carla Fracci, anche lei è coinvolta in Affittopoli
Carla Fracci, anche lei è coinvolta in Affittopoli
MILANO - Case di lusso vendute anche a politici, avvocati e manager della sanità. Mentre continua la bufera sugli appartamenti di pregio con affitti low cost, spuntano i primi nomi degli acquirenti illustri. In cinque anni il Pio Albergo Trivulzio (Pat), la casa per anziani di Milano diventata famosa per Tangentopoli, ha messo sul mercato almeno 40 appartamenti solo in città. Un tesoretto stimato in 30 milioni di euro dismesso per far cassa.

Sono immobili lasciati dai benefattori nel corso dei secoli alla Baggina, il soprannome con cui comunemente viene definito il Trivulzio. L'elenco con le alienazioni avvenute a partire dal 2006 arriva domani in Comune. Lo consegna il presidente Emilio Trabucchi, chirurgo e docente universitario, in quota Pdl. Da una ricostruzione del Corriere della Sera nella lista ci sono appartamenti (e studi) comprati dall'assessore alla Casa della Regione Lombardia Domenico Zambetti; dall'avvocato Marcello Di Capua, già presidente dell'associazione Casa Letizia, nata su volontà del sindaco di Milano Letizia Moratti; da manager della Sanità come Antonio Mobilia (direttore generale dell'ospedale San Carlo) e da Adriano Bandera (consigliere di amministrazione della Fondazione Policlinico); da Carla Vites, moglie dell'ex assessore alla Sanità in Regione Antonio Simone.

E qui è, ancora una volta, la storia che ritorna. È il 21 febbraio '92 quando il Corriere della Sera racconta: «Uno degli ultimi favori Mario Chiesa lo fece ad Antonio Simone, democristiano di area ciellina, assessore alla Regione Lombardia. Grazie al potente uomo socialista ora in carcere per aver intascato una bustarella, Simone da settembre abita con la famiglia (contratto equo canone) in un maxi appartamento (circa 200 metri quadrati) di proprietà del Pio Albergo Trivulzio». È la casa al civico numero 2 di via Guerrazzi, zona Parco Sempione, a neppure cinquanta metri dall'Arco della Pace: un appartamento che risulta acquistato di recente per un milione e mezzo di euro proprio da Carla Vites, la moglie di Simone. Stessa zona di Milano anche per l'attuale assessore regionale alla Casa, Domenico Zambetti, proprietario dal 2008 di 110 metri quadrati in corso Sempione 51, acquistati dalla Baggina per 533 mila euro («Ma ero inquilino da una vita, non ho avuto trattamenti di favore», spiega Zambetti). Per lo studio legale di Marcello Di Capua, già presidente di Casa Letizia, bisogna spostarsi alle Mura Spagnole: 170 metri quadrati comprati per 744 mila euro. Nessun illecito, ovviamente. Spesso neppure prezzi che, a prima vista, appaiono di favore. Ma l'elenco degli immobili di pregio venduti dal Trivulzio porta ancora una volta dritti a casa di uomini conosciuti. Lo è anche Antonio Mobilia, supermanager del San Carlo, noto per la sua amicizia con il politico Romano La Russa (ex An): nell'acquisto Mobilia è riuscito a spuntare un prezzo inferiore di 60 mila euro a quello di mercato. Il precedente bando di gara, infatti, è andato deserto. In largo Rio de Janeiro 7 per 160 metri quadrati il direttore generale del San Carlo ha speso 518 mila euro, oggi ci abita la figlia.

Nuovo nome, l'incubo del passato che riaffiora per l'ennesima volta: Adriano Bandera della Fondazione Policlinico - una casa in via Statuto 18 che risulta acquistata per 1 milione e 336 mila euro - aveva già fatto notizia come inquilino eccellente sempre nel '92.
Gli immobili dismessi dalla Baggina negli ultimi cinque anni, tra palazzi interi e appartamenti, risultano 46. Non solo a Milano ma anche nell'hinterland e perfino a Torino. Fanno parte di un patrimonio complessivo di lasciti per quasi 500 milioni di euro. Ma la certezza ci sarà solo domani con la consegna della lista nelle mani del presidente del Consiglio comunale, Manfredi Palmeri.

Le polemiche, comunque, si trascinano da tempo. Già nell'agosto 2010 finisce sotto i riflettori la vendita-lampo per 11 milioni e 600 mila euro di due immobili di pregio nel cuore di Milano: uno in piazza Santo Stefano 12, l'altro in vicolo Santa Caterina 3/5. Il bando di gara dura (solo) 18 giorni, interrogazioni bipartisan mettono in dubbio la correttezza delle procedure. È questa la miccia che innesca lo scandalo. Con i centri sociali adesso davanti alle case degli inquilini eccellenti del Pat in piazza Mirabello e in via Moscova. Contestato Daniele Cordero di Montezemolo.
Il sindaco Letizia Moratti rilancia: «Non facciamo i processi senza prima aver analizzato i fatti». Ma, secondo indiscrezioni, il sindaco ha già iniziato a fare pressing sul presidente Trabucchi per convincerlo a fare un passo indietro. Chissà. Martedì intanto il Trivulzio si riunisce in un consiglio di amministrazione straordinario, mentre la commissione Casa e Demanio del Comune convoca per il giorno dopo una nuova riunione.

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