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2 dic 2010

Wikileaks, nuovi grattacapi per Berlusconi su Italia-Russia

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ROMA (Reuters) - Nella nuova serie di documenti classificati diffusi da Wikileaks c'è un dossier sui rapporti tra Italia e Russia, risalente al gennaio 2009, che questa mattina ha spinto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a dichiarare di "curare soltanto l'interesse degli italiani" e non quello personale.

In un dispaccio diplomatico diffuso nelle ultime ore da Wikileaks, l'ex ambasciatore Usa in Italia Ronald Spogli dice che, secondo "contatti" sia nel Pd che nel Pdl, "Berlusconi e i suoi compari stanno traendo lauti vantaggi personali da molti degli accordi energetici tra Italia e Russia".

"L'ambasciatore georgiano a Roma ci ha detto che Gog (il governo della Georgia, ndr) ritiene che [Vladimir] Putin abbia promesso a Berlusconi una percentuale dei profitti dai gasdotti sviluppati da Gazprom in collaborazione con Eni", prosegue Spogli.

Dal Kazakistan, dove sta partecipando al vertice Osce, stamattina Berlusconi ha commentato la diffusione dei nuovi documenti classificati dicendo che gli Stati Uniti sanno che "non ci sono assolutamente interessi personali ma che io curo soltanto l'interesse degli italiani e del mio Paese", come riportano alcuni media.

Nel 2005 un accordo tra Eni e Gazprom con cui venivano rivisti i contratti di fornitura di gas all'Italia saltò tra polemiche e inchieste giornalistiche. Tra le altre cose, in base all'accordo Eni avrebbe concesso alla società russa di vendere direttamente ai clienti finali circa il 10% delle sue esportazioni in Italia, trasformando di fatto un fornitore in un concorrente.

All'epoca i giornali scrissero che Gazprom avrebbe venduto quel 10% tramite la Centrale Energy Italia (Cei), controllata dalla stessa società russa e dall'imprenditore italiano Bruno Mentasti Granelli, socio di Berlusconi in Telepiù tramite Fininvest, il quale negò di essere il prestanome del premier nel business del gas.

L'UOMO "CHIAVE" DEL PREMIER IN RUSSIA

Nel dossier Usa il deputato del Pdl Valentino Valentini viene indicato come "l'uomo chiave di Berlusconi per la Russia, anche se senza staff e persino senza una segretaria". Una "misteriosa figura" che parla russo e "si reca in Russia diverse volte al mese... Cosa faccia a Mosca durante le sue frequenti visite non è chiaro ma da più parti si dice che segua gli affari di Berlusconi in Russia".

Oggi, tramite una nota, Valentini bolla il contenuto del dossier come "chiacchiere di corridoio della politica e della diplomazia, informazioni parziali ed inesatte che vengono elevate a rango di notizie riservate".  

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