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23 dic 2010

Pacco esplode all'Ambasciata svizzera Ferito gravemente un addetto

L'uomo rischia l'amputazione di una mano. Nessuna rivendicazione. «Siamo tutti sotto shock»

L'ambasciata svizzera in via Barnaba Oriani
L'ambasciata svizzera in via Barnaba Oriani
ROMA - Un pacco esplosivo recapitato presso l'ambasciata svizzera in via Barnaba Oriani ha provocato il ferimento del portinaio della sede diplomatica. Secondo i primi accertamenti l'addetto alla corrispondenza dell'ambasciata elvetica sarebbe stato investito dall'esplosione subito dopo avere aperto il pacco. L'impiegato è stato portato in codice rosso all'ospedale Umberto I ed è gravemente ferito ad entrambe le mani: rischia l'amputazione, ma non è in pericolo di vita. L'uomo è un 53enne di nazionalità svizzera. Sotto choc un'altra persona. Alla sede dell'ambasciata, ai Parioli, sono arrivati i carabineri e vigili del fuoco per effettuare i rilievi. Anche il sindaco di Roma Alemanno si è recato nella sede diplomatica.

Carabinieri davanti all'Ambasciata (Proto)
Carabinieri davanti all'Ambasciata (Proto)
LA BUSTA - L'ordigno era contenuto «in una busta». Lo riferisce il comandante provinciale dei carabinieri di Roma Maurizio Mezzavilla, che si trova sul posto insieme all'ambasciatore, Bernardino Regazzoni. Attualmente, riferisce Mezzavilla, presso la sede dell'Ambasciata i Reparti operativi speciali e il Ris dei carabinieri stanno procedendo ai rilievi. A quanto riferisce il comandante, l'ordigno «è esploso tra le mani» dell'impiegato dell'Ambasciata che aveva preso il plico. Nonostante il basso potenziale di esplosivo l'uomo è stato seriamente ferito. Nessuno ha rivendicato l'attentato.

OPERATO - Secondo quanto riferito dai sanitari del 118, intervenuti sul posto, l'uomo che è stato trasportato al pronto soccorso del policlinico Umberto I, è stato ricoverato in chirurgia, dove verrà probabilmente operato alla mano sinistra. E', infatti, l'arto sinistro quello che ha subito le lesioni più gravi e profonde a causa dell'esplosione e potrebbe, ma ancora non è stato reso noto il responso dei sanitari, essere necessaria anche una parziale amputazione. La mano destra, invece, ha riportato solo ferite lievi e ustioni.

(Ansa)
(Ansa)

BLOCCO - «Siamo tutti sotto choc». Questo il primo commento al fatto che arriva dall'Ambasciata svizzera, dove nessuno ha ancora rilasciato nessuna dichiarazione ufficiale, ma risulta che sono state bloccate tutte le entrate sia nella sede diplomatica romana che al Consolato svizzero di Milano. Il Dipartimento federale degli Affari esteri (Dfae) svizzero sta verificando la notizia del pacco bomba esploso nella sua sede diplomatica, riferisce il quotidiano elveticoLe Matin. Secondo la stessa fonte, il ferito è un dipendente della rappresentanza diplomatica svizzera. Le Matin ha ricordato chedue giorni fa è stato scoperto un finto ordigno, senza detonatore, in una stazione della metropolitana di Roma.

LE INDAGINI- Le prime ipotesi investigative puntano anche sugli ambienti dell'anarchismo di matrice ecoterroristica. Tra le diverse possibilità al vaglio degli inquirenti, infatti, c'è anche quella che ipotizza un attentato elaborato da gruppi anarco-insurrezionalisti in riferimento alla vicenda carceraria di alcuni esponenti della galassia anarchica attualmente detenuti nelle carceri elvetiche. Tra questi figura anche Marco Camenisch, militante rivoluzionario antinucleare svizzero, negli anni '90 più volte detenuto in Italia e successivamente, nel 2002, estradato in Svizzera.

I PRECEDENTI - La Svizzera è finita in passato nel mirino degli anarchico-ecologisti e dei fondamentalisti islamici: proprio davanti all'ambasciata elvetica a Roma il 5 ottobre era stato trovato un ordigno incendiario. Era vicino al muro di cinta e non esplose, ma conteneva il messaggio «Costa, Silvia e Billy liberi». Si tratta dei tre anarchici attivi nelle lotte ecologiste radicali, arrestati ad aprile vicino Zurigo con l'accusa di progettare un attentato contro la succursale di una multinazionale. A novembre inoltre, quando in Grecia vennero inviati numerosi plichi esplosivi indirizzati al Parlamento e a diverse sedi diplomatiche, un pacco bomba esplose davanti all'ambasciata svizzera di Atene. Anche in quel caso la pista era anarchica.

ANCHE DUE FALSI ALLARMI - Due falsi allarmi bomba questa mattina a Roma. Intorno alle 11 una voce femminile ha segnalato al telefono alla polizia la presenza, poi dimostratasi falsa, di una bomba negli uffici del Comune in via del Tempio di Giove, vicino il Campidoglio, e in viale Marconi all'Eur. Artificieri della polizia hanno verificato che entrambe le segnalazioni erano inattendibili. In particolare, in viale Marconi, nel palazzo dove ha sede il Dipartimento risorse umane del Comune, era in corso la prova orale di una selezione per un concorso interno ed erano presenti circa 400 persone. Gli artificieri hanno fatto evacuare lo stabile, al termine della verifica alle 12.50 l'esame è ripreso.

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