A rischio l'esistenza dell'emittente tutta al femminile che trasmette dal quartiere partenopeo di Scampia
Marilena Zoppa |
MILANO - Il primo blackout insospettì: era metà ottobre e, a Radio Sca, giovane network di Scampia, era in programma un’intervista al sacerdote anticamorra, don Aniello Manganiello, simbolo della lotta all’omertà nel quartiere in cui si recluta la maggior parte di manodopera destinata allo spaccio. Il secondo, invece, disorientò: la corrente sparì proprio mentre si trasmetteva musica sudamericana tipo salsa più altre cover in programma, dall’hip hop al cabaret. Ora, dopo settimane di stop and go, l’emittente a corrente alternata, chiude. In apparenza per ragioni banali come l’insufficienza delle dotazioni elettriche e telematiche dell’edificio (compromesso da infiltrazioni d’acqua). L’epilogo di un’esperienza positiva nel quartiere in cerca di riscatto, implica una serie di risvolti negativi.
RADIO AL FEMMINILE - L’emittente al femminile con tre redattrici e autrici -Laura Russo, Marilena Zoppa e Annalisa Mignogna - più alcuni collaboratori, era nata come incubatore d’impresa promosso con i fondi europei dall’assessorato alle pari opportunità di Napoli. Non solo, ma proprio nel cuore disagiato della città, la Russo e colleghe stavano lavorando bene: «Millequattrocento contatti al giorno e dodici investitori pubblicitari per un totale di seimila euro in pochi giorni», spiegano. Il problema allora qual è? Sembra che i locali di via Labriola che ospitano Radio Sca (bisognosi di manutenzione elettrica) siano passati di proprietà proprio mentre il progetto del network andava in porto. Ora «l’edificio appartiene a una partecipata del comune alla quale ci siamo rivolte inutilmente per risolvere la questione dei blackout ma inutilmente», dice la Russo. Napoliservizi (è questo il nome della società) avrebbe infatti in mente tutt’altra destinazione d’uso per quegli spazi, nei quali probabilmente saranno allestiti uffici per i dipendenti.
Laura Russo |
LASCIARE SCAMPIA - Ma al Comune che dicono di una loro creatura soffocata sul nascere? «Sono la prima a non volere la chiusura dell’emittente – ha dichiarato a un quotidiano locale, giorni fa, la nuova assessora alle pari opportunità Graziella Pagano – però quei locali compaiono nei bilanci di Napoliservizi che li ha destinati ad altro uso». L’alternativa proposta dal Comune lascia perplessi: «Si tratterebbe di trasferirci altrove», dicono le redattrici. Radio Scampia non trasmetterebbe da Scampia? Difficile prevederlo ma l’assessora Pagano assicura che alternative non esistono. E’ inutile, dice, «ostinarsi a non voler lasciare Scampia». Le redattrici di Radio Sca (che hanno scritto anche una lettera indirizzata al sindaco Rosa Russo Iervolino) controbattono: «La nostra attività stava ricevendo un notevole interesse e una diffusione capillare grazie alla quale abbiamo raccolto pubblicità in un quartiere considerato ‘anomalo’ ma che dimostra di saper condurre una vita normale anche dal punto di vista imprenditoriale» e intanto, lanciano sul web una petizione a sostegno di Radio Sca. Radio per Scampia.
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