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8 nov 2010

Marina uccisa e sepolta nel cemento

Torino, rapita e drogata dall'amante del marito. Il corpo trovato in giardino. Coinvolto il figlio


TORINO - Quell'esile filo di speranza a cui per quasi nove mesi si è aggrappata la famiglia di Marina Patriti si è spezzato ieri sera alle 22. Mentre tutti la cercavano, la casalinga di Bruino scomparsa nel nulla a 44 anni la mattina del 18 febbraio era già morta, assassinata, seppellita sotto una colata di cemento nel giardino della cascina di Sant'Ambrogio di Torino dove da un anno si era trasferita la sua assassina, Maria Teresa Crivellari, 53 anni, da tutti conosciuta come Antonella. Ad uccidere Marina è stata la donna che per quasi due anni era stata l'amante del marito della casalinga,Giacomo Bellorio, 46 anni, nonché la sua aiutante al banco del pane che aveva al mercato. Una relazione stroncata dall'uomo nel settembre del 2009 proprio per ricominciare una nuova vita assieme alla moglie e ai tre figli di 23, 13 e 5 anni.

Il luogo doove è stata sepolta Marina

Insieme al corpo di Marina, ritrovato ieri sera nel cemento del giardino, emergono anche i primi dettagli dell'omicidio. La donna sarebbe stata rapita il 18 febbraio dopo aver accompagnato la figlia all'asilo. Maria Teresa Crivellari l'avrebbe narcotizzata subito con una siringa e nascosta nella cantina della cascina di Sant'Ambrogio, con l'aiuto del figlio Alessandro di 20 anni. Quando Marina si sveglia e inizia a lamentarsi, è proprio lui ad avvertire la Crivellari, che scende le scale con in mano un sacchetto del supermercato e soffoca la donna. Ci si attende ora che anche Alessandro sia iscritto tra gli indagati.

"Non riesco a crederci, come faccio a dirlo ai miei figli? - racconta il marito della vittima, Giacomo - E pensare che tante volte avevo visto quel terrapieno di cemento. Mi sembrava strano, lo avevo detto anche ai carabinieri. Antonella mi aveva detto che voleva farci un déhors, ma non avrebbe potuto goderselo: il contratto d'affitto sarebbe scaduto ad agosto, lo so perché era intestato a me, visto che lei non poteva dare garanzie". La voce non si rompe per l'emozione, l'atto di accusa verso l'ex amante è netto: "Ho sempre saputo che era lei la responsabile della scomparsa di mia moglie - sentenzia - Ma non confesserà mai, anzi cercherà di difendersi e di tirare in ballo altri, compreso me".

La svolta nelle indagini del comando provinciale di Torino, coordinato dalla procura di Pinerolo, era arrivata venerdì mattina, quando la Crivellari - che nel periodo precedente alla scomparsa di Marina l'aveva pedinata e perseguitata con telefonate e sms minatori - era stata arrestata assieme a due complici con l'accusa di sequestro di persona, omicidio e distruzione di cadavere. Secondo gli investigatori ad aiutarla a compiere la diabolica vendetta nei confronti della rivale in amore sono stati due giovani di Alpignano, il paese della cintura torinese dove la Crivellari aveva abitato per cinquant'anni e dove ancora vivono i suoi familiari. Andrea Chiappetta, 37 anni, e Calogero Pasqualino, 27, ieri mattina sono stati interrogati dal gip. E in serata lo scavo ha portato alla luce il corpo di Marina. Sporco, deteriorato. Ma riconoscibile, senza ombra di dubbio.

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