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8 nov 2010

LA CEI: PER L'ITALIA NON E' PIU' TEMPO DI GALLEGGIARE

(AGI) - Assisi, 8 nov. - Per l'Italia, "non e' piu' tempo di galleggiare". Lo afferma il presidente della Cei, card. Angelo Baganasco. "Nel nostro animo di sacerdoti - ribadisce aprendo ad Assisi l'Assemblea straordinaria dell'Episcopato Italiano - siamo angustiati per l'Italia che scorgiamo come inceppata nei suoi meccanismi decisionali, mentre il Paese appare attonito e guarda disorientato".

IL CARDINAL BAGNASCO: "SI DEVE CAMBIARE REGISTRO"

"Non abbiamo peraltro suggerimenti tecnico-politici da offrire, salvo - scandisce il cardinale - un invito sempre piu' accorato e pressante a cambiare registri, a fare tutti uno scatto in avanti concreto e stabile verso soluzioni utili al Paese e il piu' possibile condivise".

UNA CADUTA DI QUALITA' POLITICA E MORALE

I vescovi italiani denunciano una "caduta di qualita' sulla scena politica" che chiama in causa "non solo la dimensione tecnicamente politico-amministrativa, ma anche quella culturale e morale che ne e', a sua volta, lo specifico orizzonte". E rilevano il venir meno "della tensione necessaria tra ideali personali, valori oggettivi e la vita vissuta", che sono "tra loro profondamente intrecciati".

"SORTA DI ESITAZIONE E DI DIFFUSA INCERTEZZA"

"Finche' non si profilano condizioni realistiche di una maggiore stabilita' per il Paese intero, e' comprensibile - rileva il card. Angelo Bagnasco aprendo ad Assisi l'Assemblea straordinaria dell'Episcopato Italiano - che si avverta una sorta di esitazione e di diffusa incertezza". Ma, continua il porporato, a questo "si aggiunge a livello della scena politica una caduta di qualita', che va soppesata con obiettivita', senza sconti e senza strumentalizzazioni, se davvero si hanno a cuore le sorti del Paese, e non solamente quelle della propria parte".

"CADE LO SLANCIO PARTECIPATIVO DELLA GENTE"

Secondo Bagnasco, "se la gente perde fiducia nella classe politica, fatalmente si ritira in se stessa, cade lo slancio partecipativo, tutto diventa pesante e contorto, ma soprattutto viene meno quella possibilita' di articolata e dinamica compattezza che e' assolutamente necessaria per affrontare insieme gli ostacoli e guardare al futuro del Paese"

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