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8 nov 2010

Il sindaco: «Sul Casinò io tiro dritto farò cambiare idea a Parenzo»

Terremoto dopo l’intervista del presidente dei Musei Ravà: colto di sorpresa, tra noi c’era un ticket, valuterò

Giorgio Orsoni e Vittorio Ravà (archivio)

Giorgio Orsoni e Vittorio Ravà (archivio)

VENEZIA — Il sindaco non demorde, tesse le lodi di Sandro Parenzo e lo rilancia alla guida del Casinò. «Cercherò di fargli cambiare l’approccio negativo, Parenzo è una risorsa importante per la città e lo ha dimostrato da assessore e da presidente della Fondazione musei», spiega Giorgio Orsoni il giorno dopo le dichiarazioni dell’imprenditore al Corriere del Veneto, al quale ha annunciato di voler rinunciare alla presidenza della Casa da gioco, dopo le critiche del Pd. La decisione del sindaco sarebbe anche motivata dal fatto che, a quanto pare, il piano era pronto da tempo: Vittorio Ravà amministratore delegato, Parenzo presidente. Lo dice chiaramente il manager che guida Ca’ Vendramin: «La mossa mi ha colto di sorpresa, perché esisteva un ticket: io sono a disposizione del sindaco, da cui sono stato scelto e lavorerò con chiunque nominerà. Se poi non mi troverò bene, saranno scelte mie». Sembra che l’ad ieri, letta l’intervista, abbia anche pensato alle dimissioni, rinviando però la decisione alla prossima settimana.

Delle parole di Parenzo pesano soprattutto le dichiarazioni contro la precedente gestione, il presidente Pizzigati, il sindaco Cacciari e sul ruolo dei democratici, parole che evidentemente hanno spiazzato sia sindaco che amministratore delegato. Nona caso Orsoni glissa sui contenuti: «Le sue sono opinioni personali, io rispondo della situazione da quando sono stato eletto. Ravà ha dato l’impostazione giusta e su questa vorrei continuare, rinnovando completamente il consiglio». A quanto pare ben prima della scadenza naturale prevista per la primavera del prossimo anno con l’approvazione del bilancio 2010. Potrebbe essere già entro la fine del mese con le dimissioni del presidente («Lo abbiamo già concordato da tempo con Pizzigati», precisa il sindaco). Il risultato è che il sassolino lanciato nello stagno si è trasformato in una valanga che rischia di frantumare i piani di Ca’ Farsetti e costringere Orsoni a cambiare candidato. Ravà infatti crede poco a un passo indietro di Parenzo: «Dovrei ricominciare da capo con uno sconosciuto, fatica che si somma alla normale fatica della gestione dell’azienda — dice l’ad del Casinò — Penso però che l’uscita del presidente della Fondazione musei debba far riflettere, è unsegnale che va colto, un problemaesiste ». E’ chiaro il riferimento ai rapporti tra maggioranza e sindaco tanto che lo stesso manager aggiunge: «Chi muore colpito dal fuoco nemico è un eroe, se il fuoco invece è amico è il massimo della sfiga».

Proprio qualche giorno fa infatti il Pd ha voluto prendere le distanze dal sindaco chiedendo maggior confronto e discussione sulle nomine, soprattutto quella del Casinò: «Non posso dimenticare che mi devo confrontare con la politica — risponde Orsoni - L’ho fatto non solo con il Pd, ma anche con le altre forze di maggioranza e diminoranza: ben vengano i suggerimenti, ma mi muovo in autonomia puntando sulla gestione manageriale delle nostre società, tanto che per evitare qualsiasi sospetto sull’utilizazzione del Casinò ho avocato a me tutte le sponsorizzazioni, sollevando la gestione dalla Casa da gioco». Come dire che i politici devono fare politica e i manager gestione delle aziende. Fatto sta che il sindaco avràun gran bel da fare per ricomporre quel ticket a cui aveva pensato e su cui l’ad del casinò credeva fortemente, lasciando aperta ora qualsiasi ipotesi in caso di nomina diversa da Parenzo. «A prescindere dall’intervista del presidente della Fondazione musei io ho intenzione di continuare sulla strada scelta di una gestione aziendale delle società—dice—Considero Parenzo un manager che sa fare il suo lavoro, visto che ha riorganizzato con ottimi risultati imusei civici e che sa mettersi a disposizione della città, rappresentando una risorsa importante». Chinon la pensa allo stesso modo è Paolo Seno, consigliere del cda del Casinò, imbufalito dalle dichiarazioni dell’imprenditore. «E’ un attacco sguaiato, insensato che dimostra una mancata conoscenza delle dinamiche e della gestione del Casinò—dice — In questi 5 anni abbiamo fatto il record di sempre degli incassi, dato oltre cento milioni di euro al Comune fino all’arrivo della crisi che anche Ravà sta subendo. Parenzo ha sbagliato bersaglio: Pizzigati è un affermato e stimato professionista, non un politico qualsiasi, ma viene trattato come un poveraccio. Il signor Parenzo dovrebbe informarsi prima di parlare».

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