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8 nov 2010

Slot machine: All slot

La slot machine è un sistema di gioco d'azzardo elettronico molto comune nelle case da gioco e centri scommesse.

Per giocare si possono utilizzare gettoni, banconote, carte di credito (soprattutto negli Stati Uniti), credit club, players card. Altri termini utilizzati per indicare il gioco sono poker machine (Australia) o fruit machine (UK). In Italia sono molto diffuse in bar, centri scommesse e pub.

Esistono diversi tipi di slot machine e le più frequenti sono: a rulli, videopoker, multistation, newvideo; le slot a rulli tuttavia possono essere considerate in eliminazione, poiché i casinò moderni adottano soprattutto newvideo.

Il cabinato è costituito da una pulsantiera, per gestire le puntate e di un monitor (i modelli più recenti montano un LCD); generalmente esistono anche modelli doppi, con la blindatura nello scompartimento dove sono situati le monete e/o banconote. Per essere a norma di legge devono essere collegate fisicamente a dei modem, i quali trasmettono i dati e le statistiche di ogni singola macchina.

Legislazione italiana

Notevole il giro d'affari, e i rispettivi introiti erariali in Italia.

Ogni macchina denominata new slot meglio descritta nell'art. 110 comma 6 del TULPS deve essere accompagnata da due nulla osta in originali esposti:

  • Nulla osta di distribuzione (indicante il costruttore della macchina)
  • Nulla osta di messa in esercizio (indicante il gestore proprietario della macchina)

Entrambi sono forniti dall'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS).

Le imposte su questo tipo di apparecchi vengono calcolate sul volume delle giocate effettuate e sono del 12,6%, come tassa PREU (Prelievo Erariale Unico), più lo 0,80% ad AAMS, più una percentuale variabile a seconda del gestore, come tassa per la concessione di rete. Il resto viene solitamente diviso con l'esercente dell'esercizio pubblico ove site, al netto delle vincite. Le attuali misure di pagamento e di vincita prevedono 1 € (nuova generazione, "comma 6A", previste dal decreto Bersani del 2006), come costo di una partita (anche se sono ancora richieste e ricercate dai giocatori quelle con bet pari a 0,25 e 0,50 €, che appartenevano alla precedente generazione, detta "comma 6"), e 100,00 € come vincita massima. Mentre la percentuale di vincita deve essere pari, e questo deve succedere solo al termine di ogni ciclo di partite, al 75%, mai inferiore, e calcolato su un ciclo di 10.000 partite (20.000€ minimi di giocate).

Da aprile 2008, appunto, come dicevamo qui sopra, hanno fatto la loro entrata in scena una nuova generazione di New Slot (comma 6A), le quali hanno un costo per partita fino a 4 € e vincita massima per singola partita fino a 100€ (il doppio rispetto alle slot comma 6). Un altro fondamentale cambiamento con questo nuova generazione di slot è la sicurezza anti frode: questi apparecchi, infatti, sono stati progettati con sistemi all'avanguardia, per evitare ogni frode ai danni dello Stato e del giocatore. Tali macchine, infatti, riconoscono i segnali inviatigli dal provider di rete, che li gestisce, e, in assenza di tali segnali per un periodo prolungato, viene attivato automaticamente un blocco software, che blocca l'apparecchio.

Generalmente i pagamenti delle vincite avvengono attraverso moneta.[1]

Le case produttrici di slot machine non sono molte, in quanto non molti sono i programmatori; le case produttrici più importanti sono International Game Technology (IGT), Aristocrat, Atronic, Bally Technology, Zest Gaming.

Slot ed evesione fiscale in Italia

Nel 2005 il Gat (Gruppo Antifrodi Tecnologiche) Nucleo speciale frodi telematiche della Finanza riscontra irregolarità fiscali da parte dei gestori italiani. La stima della penale per la violazione dei contratti di concessione ammonta a circa 88.000.000.000 € ed è così ripartita tra i vari concessionari: Atlantis World con 31 miliardi e 390 milioni Cogetech con 9 miliardi e 394 milioni, Snai con 8 miliardi e 176 milioni, Lottomatica con 7 miliardi e 690 milioni, Hbg con 7 miliardi e 82 milioni, Cirsa con 7 miliardi e 51 milioni, Codere con 6 miliardi e 853 milioni, Sisal con 4 miliardi e 459 milioni, Gmatica con 3 miliardi e 167 milioni e infine Gamenet con 2 miliardi e 873 milioni. La Corte dei Conti ha rinviato a giudizio le società concessionarie fissando per l'11 Ottobre 2010 l'udienza.[2]

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