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8 nov 2010

"El Ponchis", il killer 12enne che semina terrore in Messico

SSOLDATO DAL CARTELLO DEL PACIFICO SUD È FAMOSO NELLA ZONA DI CUERNAVACA

Si è specializzato nel tagliare la gola agli avversari. I complici filmano gli omicidi e li diffondono sul web

'El Ponchis' ib basso nella foto
"El Ponchis" ib basso nella foto
WASHINGTON – Il suo nome di battaglia è “El Ponchis”. Ha solo 12 anni. Poco più di un bambino. Lo hanno trasformato in un boia dei narcos. Per l’esercito messicano “lavora” con il Cartello del Pacifico Sud (CPS) a Jiupetec, vicino a Cuernavaca. Con lui altri giovani sicari: i più “anziani” non superano i 23 anni. Il dodicenne obbedisce agli ordini di Julio Hernandez, alias El Negro, impegnato, per conto del CPS, in uno scontro feroce contro gli avversari della Familia Michoacana. Al suo fianco anche i Los Zetas. Una battaglia che solo in questa regione ha già provocato oltre 300 vittime. I militari hanno scoperto il ruolo di “El Ponchis” dopo un raid in un covo dove sono state trovate foto e documentazione sulla gang.

IMMAGINI DEI DELITTI SUL WEB -
I complici del ragazzo filmano i loro omicidi e poi diffondono le immagini – secondo la tradizione dei narcos – su Internet. Per gli investigatori dell’esercito i video con “El Ponchis” sono autentici e aggiungono che il bambino-killer si sarebbe
Una delle immagini diffuse sul Web dal Cartello dei narcos
Una delle immagini diffuse sul Web dal Cartello dei narcos
“specializzato” nel tagliare la gola agli avversari. Una volta compiuto lo scempio, il ragazzino partecipa all’occultamento dei cadaveri insieme a un gang di sole donne, conosciute come “Las Chavelas”, del quale fanno parte anche le sue sorelle. “El Ponchis”, purtroppo, non è un’eccezione. Fonti investigative da noi incontrate nella zona di Laredo (Texas), al confine con il Messico, ci hanno confermato che i cartelli impiegano con maggior frequenza i minori nelle operazioni di contrabbando e anche in qualche assalto. Lungo i due lati del confine, ad esempio, agiscono i “los zetitas”, i piccoli Los Zetas: adolescenti arruolati per fare le spie e, quando necessario, per partecipare agli agguati. Missioni che a volte dividono con le donne. Le medesime fonti hanno aggiunto che i nuclei composti da ragazzi sono meno disciplinati e qualche volta sfuggono al controllo dei boss. Significativa la testimonianza dei familiari di due uomini assassinati a Ciudad Juarez nel marzo di quest’anno: nel commando che li ha spazzati via a colpi di Kalashnikov c’erano ragazzi tra i 12 e i 17 anni. Minori che uccidono, minori che vengono uccisi. La Rete per i diritti dell’Infanzia ha rivelato, questa estate, che dal 2006 ne sono morti più di 900, colpiti in agguati e conflitti a fuoco.

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