Un atleta su due usa integratori vitamici e minerali, senza sentire un medico. Diffusi anche cocaina ed Epo
POCO INFORMATI - Se sono informati sui pericoli delle più note sostanze dopanti, lo sono però molto meno su come funzionano e a cosa servono gli integratori: «Solo il 3-6% degli intervistati ritiene dannosi gli integratori», riferiscono gli autori dell'indagine. E solo il 2% degli atleti e il 7% dei gestori di palestre e centri fitness ritiene che l'atleta, prima di farne uso, si debba rivolgere al medico per un consiglio. Le percentuali crollano ovviamente per le altre sostanze dopanti (1% e 3%). Anzi il 67% degli atleti e il 57% dei gestori di palestre pensa che gli atleti sottovalutino gli effetti dannosi legati all'uso delle sostanze dopanti. Stesso atteggiamento, secondo gli intervistati, da parte della stampa. Tra gli integratori, i preparati a base di sali minerali e vitamine sono quelli ritenuti più utili, mentre i prodotti probiotici/fitoterapici e i sostitutivi dei pasti sono ritenuti tra i meno efficaci. Procurarsi gli integratori è semplice secondo l'80% degli atleti e il 90% dei gestori, e negli ultimi 2-3 anni l'impiego di integratori sarebbe aumentato secondo il 50-60% degli intervistati. Vi sarebbero aumenti anche per il consumo di altre sostanze dopanti secondo il 40-45% degli intervistati. Sull'efficacia degli integratori «non c'è nessun riscontro scientifico», avverte Silvio Garattini, direttore del Mario Negri di Milano. Il farmacologo si dice confortato dalle recenti prese di posizione dell'Efta, l'authority europea per la sicurezza alimentare. «Sono prodotti che, rispetto a quanto promesso, non sono utili - incalza - anche perché oggi l'alimentazione è talmente varia che risponde facilmente ai bisogni dell'organismo». (Fonte: Adnkronos
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