Nei giorni scorsi è stata la protagonista della copertina di “Vanity Fair” per parlare di un libro fotografico molto conturbante che la vede protagonista. Edito da Rizzoli il volume che porta il suo nome propone scatti e lavori realizzati in un ventennio con fotografi quali Weber, Lindbergh e Von Unwerth.
Monica Bellucci ha ammesso che questo libro che la celebra è “un vecchio progetto, risale a quando ero incinta di Deva” perché “è un peccato che tanti servizi fotografici così bellifossero usciti una volta sui giornali e poi scomparsi”.
Il tutto per un nobile fine: “Il ricavato delle vendite va completamente in beneficenza, a due associazioni: una italiana, l’Agop, Associazione genitori oncologia pediatrica, e una francese, Paroles de femmes, che aiuta le donne in difficoltà”.
Monica, parlando del suo momento di vita e della sua bellezza si era anche definita “comeuna pera matura. Perfettamente matura. Dolcissima e succulenta”. Mai definizione è sembrata più azzeccata, anche vedendo gli scatti che l'hanno ritratta negli ultimi mesi.
Ora l'attrice umbra torna a parlare e lo fa in un'intervista concessa a La Stampa. La Belluccisi sofferma sui recenti fatti di attualità che hanno coinvolto il mondo della politica e ragazze giovanissime: “È un discorso vecchio come il mondo, donne attraenti che vanno con uomini di potere per averne dei favori, non mi sembra un male di oggi”.
Monica, dalla sua vita in Francia, sembra aver appreso i criteri di emancipazione d'Oltralpe:“Noi donne dobbiamo acquistare la libertà, prima di tutto nella nostra testa. Anche perché sappiamo fare tutto, come gli uomini, e in più possiamo avere figli”.
E pure parlando di bellezza non ne vuole far certo un “problema”: “La bellezza passa, e poi se si è belli e in buona salute non ci si può piangere addosso, quello che conta e che resta è la bellezza interiore” ed esprimendo un desiderio ammette: “Vorrei che tutto continuasse così, esattamente com'è”.
La maturità come donna, oltre che come artista, emerge anche dal suo modo di vedere le recenti lotte del mondo dello spettacolo, per salvaguardare i fondi alla cultura e il sostegno della classe dirigente al mondo del cinema:“La cultura è la forza di un Paese, bisogna continuare a lottare”. E parlando della situazione italiana aggiunge: “Sta diventando ridicola”.
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