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20 apr 2010

Caos nei call center per gli incentivi 2010


In molti rischiano di non incassarli
Non cessano le polemiche sulle modalità di prenotazione degli sconti, in particolare per il settore dei motocicli



ROMA— Centralini delle Poste sigillati, ieri, per gli incentivi al consumo. Si riprende stamattina. Ma non cessano le polemiche sulle modalità di prenotazione degli sconti, in particolare per il settore dei motocicli dove le risorse, 12 milioni sui 300 stanziati dal ministero dello Sviluppo economico, sono già in via d’esaurimento.

La procedura che impone ai venditori di verificare presso i call center la possibilità di ricevere gli incentivi, ha destato molte perplessità nel settore per la sua farraginosità e i lunghi tempi d’attesa.
Tuttavia tale verifica non può essere omessa: la legge infatti obbliga i venditori a stipulare subito il contratto di acquisto del ciclomotore, dando loro due giorni di tempo, dalla stesura dello stesso, per verificare telefonicamente la sussistenza delle risorse.

Passati i due giorni, se la risposta sarà stata positiva, l’acquirente dovrà versare l’acconto che, questa volta, lo vincolerà al successivo acquisto. Se invece, alla verifica telefonica, gli incentivi risulteranno finiti, l’acquirente, che ha firmato il contratto senza versare ancora l’acconto, non avrà l’obbligo di acquistare e il venditore dovrà stracciare il contratto.

È possibile dunque che nei prossimi giorni ci siano delle sorprese. «L’anno scorso - spiega Claudio De Viti, direttore del settore Moto dell’Ancma Confindustria, l’associazione delle case produttrici - il meccanismo degli incentivi, messo a punto dal ministero dell’Ambiente, era più semplice perché prevedeva un credito d’imposta. Qui invece cambia di contratto in contratto e lascia molti punti interrogativi». Già, perché i tecnici ministeriali hanno deciso che lo sconto del 10% vada calcolato non sul prezzo di listino, com’era stato per i vecchi incentivi, ma su quello finale. Se dunque un venditore, per auto-promuoversi, ha fatto un proprio sconto sul listino, si ritrova a incamerare un incentivo più basso. «I tecnici - spiega de Viti che ha avuto un lungo colloquio chiarificatore con il ministero sui punti più oscuri della normativa - ci hanno detto che in questo modo saranno di più i cittadini che riceveranno gli incentivi.


Peccato che il nuovo meccanismo ci sia stato comunicato quando avevamo già mandato ai rivenditori una nota di spiegazione che ripeteva il vecchio schema.
Ci toccherà spiegare che le regole sono cambiate - continua il direttore - ma non ne saranno molto contenti, perché significherà che avranno meno soldi...». Intanto dalla Confcommercio arrivano le prime valutazioni sull’esito della campagna-incentivi: il punto di vista del presidente dei commercianti, Carlo Sangalli, è che l’iniziativa è benvenuta ma che, data la forte crisi dei consumi, le risorse risultano «esigue», come dimostra l’imminente esaurimento di alcuni incentivi.
«Del resto - si fa osservare - si tratta solo di un terzo delle risorse che erano state riservate all’auto».

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