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8 gen 2010

Se l'over 35 cerca casa in condivisione

n 10 anni gli affitti sono cresciuti del 150% in Italia e del 165% nelle grandi città

Se l'over 35 cerca casa in condivisione

Domanda e offerta si incontrano spesso su internet, ma resta una casella vuota per chi non è più uno studente


Il sito EasyStanza.it
Il sito EasyStanza.it
MILANO - «Vendesi, nemmeno un buco per affittasi… Mi vien da piangere. Vendesi un sogno in fondo tanto semplice… Mi spiace tanto amore senza casa». Era una vecchia canzone di trent’anni fa che cantava Lucio Battisti, quando il monolocale era ancora accessibile a tutti. Ne è passato del tempo e oggi per riuscire a vivere decorosamente bisogna stringere i denti e i metri quadrati. Il nuovo che avanza si chiama condividere un appartamento, tutti insieme sotto lo stesso tetto. La denuncia parte un’indagine del Sunia, il sindacato degli inquilini e degli assegnatari: nell’ultimo decennio i prezzi dei contratti di affitto privati sono cresciuti del 150% in Italia e del 165% nelle grandi città.

Uno dei profili over 35 su EasyStanza.it
Uno dei profili over 35 su EasyStanza.it
LA METÀ DELLO STIPENDIO - «I dati sono chiari - spiega il segretario provinciale del Sunia di Milano, Stefano Chiappelli -, basti pensare che nel solo capoluogo lombardo ci sono stati nell’ultimo triennio seimila sfratti per morosità. Nelle grandi città l’affitto porta via dal 50 al 60% di media del reddito e questo comporta un fenomeno di emigrazione verso la provincia o un ridimensionamento delle possibilità abitative. Bisogna anche tenere conto che la crisi spinge in alto la forbice degli affitti, con il conseguentemente aumento delle richieste di una casa in condivisone. Serve una programmazione politica aperta ad affrontare la nuova realtà sociale». Anche le associazioni di categoria la pensano allo stesso modo. «Nelle grandi città come Roma, Milano, Torino la coabitazione tra colleghi - dice Andrea Polo di Immobiliare.it - sono le più ricercate. Da una nostra recente indagine è emerso che 59% delle coabitazioni nelle principali città italiane si realizza tra chi ha già un lavoro. C’è un fenomeno che vede in costante crescita gli over 35/40: basti pensare che negli ultimi 24 mesi sogno di vivere da soli grazie allo stipendio percepito è sempre più una chimera. Sono lontani i tempi in cui il periodo della condivisione era una soluzione solo per gli universitari».

CUCINA E BAGNO IN COMUNE - Il boom della casa in condivisione è scoppiato anche per scappare dal monolocale. Per molti è riduttivo vivere in 20 metri quadrati, con una media di 500 euro al mese. «Finalmente ho trovato la mia stanza e vivo con altri colleghi - racconta Laura Roversi, traduttrice 36enne di Bologna -. Cosa potevo fare? Sono separata, continuo a pagare il mutuo della prima casa e ho un figlio. Ho accettato questa soluzione perché lo spazio è più vivibile e per il momento considero la coabitazione come "una nuova abitazione" perché la casa è più grande». La soluzione-tipo? Uno spazio privato che è confinato a un posto letto, al massimo un’intera stanza, con cucina e bagni in comune. «Vivo a Milano da cinque anni - dice Rosaria Amendola, infermiera di 34 anni - e sono alla quarta condivisione. Come si fa ad avere altre scelte con questo caro vita e dei lavori a progetto? Molte delle mie amiche aspettano a sposarsi o accantonano l’idea del matrimonio».

DOMANDA E OFFERTA SU INTERNET - Nonostante ci siano delle iniziative che favoriscono l’incontro tra la domanda e l’offerta di residenzialità, mettendo in contatto proprietari di immobili e gli studenti universitari come l’AgenziaUni, resta una casella vuota per chi non è più uno studente. «In effetti è vero - dice Ellida Massone, responsabile del progetto AgenziaUni e Meglio Milano -, abbiamo sempre più richieste da parte di persone che hanno dai 35 anni in su. Noi cerchiamo di aiutare le persone che arrivano a Milano con dei contratti a progetto annuali, gli studenti, ma le richieste sono tante, troppe». Eppure qualche rimedio c’è contro il tiranno del caro-affitti e la soluzione la si può trovare su internet dove la ricerca di una stanza è diventata una condivisione sociale nella buona e nella cattiva sorte. «Tutte le stanze che ho cambiato in questi anni le ho trovate su internet - dice Anna Motta, 37 anni, editor di Milano -. Mi sono creata un profilo in tutti i siti specializzati come Easystanza, Bakeca, Kijiji (del gruppo eBay), fino alla versione online degli storici Porta Portese a Roma e Seconda Mano a Milano».

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