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27 gen 2010

Il capo di Ryanair contro Riggio: «E' un idiota. A Viterbo non andremo mai»






ROMA (26 gennaio) - Michael O’Leary, vulcanico numero uno di Ryanair, non le manda a dire. E anche questa volta, in tour fra Roma e Milano per annunciare cinque nuovi collegamenti in Italia, va giù duro contro il presidente dell’Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac), Vito Riggio, con cui si è scontrato tante volte, l’ultima il mese scorso: nodo del contendere quali documenti di identità accettare per imbarcare i passeggeri sugli aerei.

«E’ un idiota - dice l’amministratore delegato della compagnia low cost irlandese - perché fa affermazioni idiote e stupide». Il riferimento è alle dicharazioni secondo le quali Ryanair rifiutava di accettare documenti di riconoscimento diversi da carte d’identità e passaporti solo perché voleva lasciare la Penisola. «In Italia vogliamo crescere - dice invece O’Leary -. E non abbiamo mai perso soldi sulle rotte domestiche». «Le sue parole non meritano alcuna risposta. L’avevo già opportunamente qualificato: le affermazioni odierne non fanno che confermare quel giudizio», è stata la secca replica di Riggio.

I rapporti di Ryanair con l’autorità dell’aviazione civile del resto non sono mai stati buoni. «Cercano di proteggere Alitalia bloccando Ryanair. E’ una pena, c’è sempre un problema», accusa ancora il boss di Ryanair. E per questo O’Leary chiede al governo di intervenire, magari cambiando qualche persona. Anche se poi il manager 49enne riconosce che la disputa sui documenti si è risolta con un accordo soddisfacente: Ryanair all’imbarco accetterà solo passaporti, carte d’identità e documenti di riconoscimento dei dipendenti statali, come in tutti gli altri paesi europei, nient’altro. Escluse quindi le patenti di guida.

Una disputa ancora aperta è invece quella su Ciampino, dove da tempo sono in molti a chiedere alla compagnia di ridurre i voli, mentre O’Leary vorrebbe aumentarli «per portare più turisti nella capitale e creare nuovi posti di lavoro». «Non c’è un problema di rumori. Sono solo 100 case intorno all’aeroporto, alcune costruire illegalmente. L’unico rumore è quello fatto dai politici locali», taglia corto O’Leary. Il governo, come ribadito più volte dal ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, vuole costruire un nuovo scalo a Viterbo e spostare lì i voli Ryanair. Ma O’Leary non ne vuole sapere: «Non andremo mai a Viterbo. E comunque l’aeroporto non verrà mai costruito, è troppo lontana». Insomma Ryanair resterà a Ciampino o lascerà Roma.

Intanto la compagnia irlandese - che in Italia opera quasi 300 collegamenti su 20 città e nel 2009 ha vuto una crescita dei passeggeri del 35% - apre tre nuovi voli da Milano Orio al Serio (per Breslavia, Marrakesh e Poznan) e due nuove rotte da Torino e Treviso per Ibiza e prevede di ridurre ancora i prezzi dei biglietti. Poi O’Leary ribadisce: nel 2010 supereremo Alitalia sul mercato domestico con 22 milioni di passeggeri trasportati. E nega di non pagare le tasse in Italia: «Rispettiamo tutte le regole dell'Unione europea», assicura.

Il numero uno di Ryanair è molto tranchant anche sull'utilità dei body scanner. «Ogni volta che c’è una crisi politici e burocrati vogliono far vedere che sono efficienti e stanno facendo qualcosa, ma non servono. E poi introdurre i body scanner sui voli domestici sarebbe stupido e assurdo: in questo caso non vi è rischio terrorismo e servirebbe solo a rendere più difficili e costosi i collegamenti aerei».

Intanto O’Leary conferma che nel giro di due o tre anni lascerà la guida della compagnia. «Cosa farò dopo? Andrò in pensione: giocherò a golf, andrò in cerca di donne».

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