Messa a punto dall'Università del Missouri
È grande quando una monetina e dura milioni di volte più delle attuali pile
MILANO – La nuova batteria nucleare in futuro potrebbe essere più sottile di un capello umano e potrebbe sostituirsi alle pile standard per alimentare qualsiasi apparecchio necessiti di energia elettrica: questa è la promessa del team dell’Università del Missouri guidato da Jae Wan Kwon, a cui va il merito di aver creato una batteria atomica grande come un soldino, con l’ulteriore particolarità di utilizzare un semiconduttore liquido in grado di inibire eventuali danni ai materiali causati dalle radiazioni.
DURA MILIONI DI VOLTE IN PIÙ- L’autonomia di questo atipico accumulatore che sfrutta la potenza dell’atomo è infinitamente superiore a quella delle banali pile alcaline e dunque si risolverebbe uno dei problemi che anche la tecnologia più all’avanguardia fino ad ora non è riuscita ad arginare, vale a dire la breve durata delle batterie.
COME FUNZIONA – In sostanza la batteria nucleare sarebbe azionata da un isotopo e l’elettricità verrebbe originata dalla trasformazione delle particelle decadute: un semiconduttore liquido raccoglierà le particelle decadute e le convertirà in elettricità, evitando i problemi incontrati utilizzando un semiconduttore solido.
PREGIUDIZI – Il padre della batteria nucleare spiega sottolinea che bisogna smantellare i preconcetti che spesso aleggiano intorno alla parola «nucleare». La pila atomica infatti viene già utilizzata largamente in alcuni settori, ma si è sempre trattato di oggetti di dimensioni molto ingombranti. Inoltre, come ricorda il dottor Kwon, l’energia nucleare trova già da tempo applicazioni in una serie di apparecchi e congegni utilissimi e per nulla nocivi, come per esempio il pacemaker. Tra breve inizieranno i primi test e i ricercatori del Missouri hanno già fatto domanda per ottenere un brevetto.
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