Metti mi piace

25 lug 2009

Col computer superveloce alla conquista di Wall Street



Potentissimi calcolatori in grado di eseguire migliaia di operazioni al secondo. Un volume d'affari che l'anno scorso ha generato profitti per 21 miliardi di dollari. Ma per qualcuno si tratta di operazioni che manipolano la finanza globale



Col computer superveloce alla conquista di Wall Street
L'effetto deve essere stranianate. E non solo per chi vive al di fuori delle mura dorate di Wall Street. Com'è possibile, infatti, che hedge fund e banche come Goldman Sachs riescano a fare così tanti soldi mentre sia la finanza globale che l'economia reale - la cosiddetta Main Street - cercano ancora una soluzione per uscire dalle secche della crisi? La risposta si trova (anche) all'interno di velocissimi computer di nuova generazione, dotati di software di calcolo sui quali vige un segreto quasi militare.

Macchine che, racconta l'edizione on line del New York Times, riescono a fare operazioni ad alta frequenza di scambio. Ovvero: trasmettere milioni di ordini a velocità straordinarie. Il neologismo è già nato: high-frequency trade. Qualcuno esprime preoccupazione, parlando di strumenti nati per rastrellare milioni di dollari alle spalle di tutti gli altri.

Che la questione sia controversa è testimoniato d'altronde anche dall'accusa mossa a un ex programmatore della Goldman Sachs: l'uomo avrebbe rubato i segretissimi codici di questi computer che, secondo un procuratore federale, "potrebbero manipolare in modo ingiusto i mercati".

E sì che una volta le cose a Wall Street erano piuttosto semplici. Compratori e venditori si incontravano faccia a faccia e cercavano, magari con mezzi più o meno leciti, un accordo che soddisfacesse tutti. Dal 1998 non è più così: quell'anno, infatti, la Securities and Exchange Commission autorizzò gli scambi elettronici, con l'obiettivo di aprire i mercati a chiunque avesse un computer. Ma le macchine e i microprocessori, allora, non erano sufficientemente potenti per concludedere in fretta un buon affare.

Oggi non è più così. Con questi misteriosi supercomputer è possibile fare milioni di ordini al secondo, intercettare tendenze finanziarie prima degli altri e cambiare strategie molto più velocemente che in passato. L'aumento degli scambi ad alta frequenza è impressionante: il volume medio giornaliero è cresciuto dal 2005 del 164 per cento, secondo i dati forniti dal New York Stock Exchange.

Software di questo tipo possono determinare, attraverso operazioni realizzate in pochi millisecondi, quanto i compratori tradizionali - quelli che, per intenderci, non usufruiscono di questi computer - sono disposti a pagare per una determinata azione societaria. In modo da poter vendere, una volta stabilito il prezzo, centinaia di migliaia di azioni. Una ricerca ha calcolato che lo scambio ad alta frequenza ha generato lo scorso anno profitti per 21 miliardi di dollari. Che per qualcuno sono una cifra sufficiente per generare sospetti sulla liceità di queste operazioni.

fonte

Nessun commento: