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2 giu 2009

Who's Who




Da Andreotti a Vanessa Ferrari
Ecco chi conta (e chi no) in Italia
Nomi nuovi da tv e letteratura come Daria Bignardi, Paolo Giordano. Politici, il crollo della sinistra «cancella» Cossutta, Bordon, Salvi, Angius e Katia Belillo



MILANO — Ci sono tutti, nessuno escluso. Tutti quel­li che contano, s’intende. Dall’economia alla politica, dalla cultura allo sport, ecco chi sono (e cosa hanno fat­to) gli uomini che occupano i posti chiave nel nostro Pae­se. Utile per chi fa business, ma non solo: la nuova edi­zione di Who’s Who in Italy raccoglie ottomila biografie e 4.500 profili di imprese e istituzioni. Perché, come re­cita un vecchio motto anglo­sassone, «in affari, prima di incontrare un personaggio, devi sapere chi è».

La prima enciclopedia del «Chi è Chi» nasce nell’Inghil­terra del 1849 per racconta­re i personaggi di corte, mentre in Italia compare mezzo secolo fa, nel 1958. Era, ed è rimasta, in lingua inglese. C’erano, e ci sono ancora, due protagonisti del­la vita politica come Giorgio Napolitano e Giulio Andreot­ti. «Entrare nel Who’s Who è un riconoscimento alla car­riera, significa che nel pro­prio campo si è tra i numeri uno — spiega Giancarlo Co­lombo, editore delle guide per l’Italia, la Spagna e la Russia con la Sutter’s Inter­national Red Series —. Però non ci si rimane per meriti acquisiti: una volta perso il primato oppure una carica importante, si è fuori». Una buona cartina torna­sole per capire chi sale e chi scende nell’Italia del 2009. Chi scende sono soprattutto i politici, quelli di sinistra in testa: l’ultima tornata eletto­rale non ha certo alzato le lo­ro quotazioni.

Non c’è più posto — almeno tra le pagi­ne del Who’s Who — per Ar­mando Cossutta, Katia Belil­lo, Gavino Angius, Cesare Salvi e Willer Bordon. An­che il centrodestra ha le sue defezioni, vedi i casi di Gu­stavo Selva o di Lino Jannuz­zi. Tra le new entry trovia­mo invece le giornaliste Da­ria Bignardi, che con il pas­saggio a RaiDue ha visto cre­scere il suo pubblico, e Con­cita De Gregorio, da nemme­no un anno direttore del­l’Unità. Ci sono poi Paolo Bertoluzzo, dall’aprile 2008 amministratore delegato di Vodafone Italia; Pietro Ferre­ro, che guida l’industria di famiglia; Claudia Dwek, pre­sidente di Sotheby’s Italia. I più giovani al potere? Il podio spetta a una sportiva, la ginnasta diciottenne Va­nessa Ferrari, seguita dallo scrittore Paolo Giordano, vincitore del Premio Strega con il romanzo d’esordio La solitudine dei numeri primi, e dalla parlamentare del Pdl Annagrazia Calabria, en­trambi nati nel 1982.

Nel mondo delle imprese il no­me più fresco è Stefano Pan­seri, classe ’77, presidente dell’azienda di demolizioni Despe. Di guida in guida, quali so­no le caratteristiche della no­stra classe dirigente? «Po­che donne, e questa è pur­troppo cosa nota — afferma Colombo —. Nelle aziende italiane si assiste ad un giro di poltrone ogni tre-cinque anni, mentre in altri Paesi i dirigenti tendono a restare per molto più tempo nello stesso posto. Certo, alla fin fine i nomi che girano nei posti importanti sono quasi sempre gli stessi...». Per studiare l’uomo chia­ve del vostro prossimo affa­re o, più semplicemente, per togliervi qualche curiosi­tà, non resta che sfogliare i tre volumi del Chi è Chi (in vendita a 370 euro) oppure consultare il si­to (completamente gratui­to)
whoswho

fonte (corriere)

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