Da Andreotti a Vanessa Ferrari
Ecco chi conta (e chi no) in Italia
Nomi nuovi da tv e letteratura come Daria Bignardi, Paolo Giordano. Politici, il crollo della sinistra «cancella» Cossutta, Bordon, Salvi, Angius e Katia Belillo
MILANO — Ci sono tutti, nessuno escluso. Tutti quelli che contano, s’intende. Dall’economia alla politica, dalla cultura allo sport, ecco chi sono (e cosa hanno fatto) gli uomini che occupano i posti chiave nel nostro Paese. Utile per chi fa business, ma non solo: la nuova edizione di Who’s Who in Italy raccoglie ottomila biografie e 4.500 profili di imprese e istituzioni. Perché, come recita un vecchio motto anglosassone, «in affari, prima di incontrare un personaggio, devi sapere chi è».
La prima enciclopedia del «Chi è Chi» nasce nell’Inghilterra del 1849 per raccontare i personaggi di corte, mentre in Italia compare mezzo secolo fa, nel 1958. Era, ed è rimasta, in lingua inglese. C’erano, e ci sono ancora, due protagonisti della vita politica come Giorgio Napolitano e Giulio Andreotti. «Entrare nel Who’s Who è un riconoscimento alla carriera, significa che nel proprio campo si è tra i numeri uno — spiega Giancarlo Colombo, editore delle guide per l’Italia, la Spagna e la Russia con la Sutter’s International Red Series —. Però non ci si rimane per meriti acquisiti: una volta perso il primato oppure una carica importante, si è fuori». Una buona cartina tornasole per capire chi sale e chi scende nell’Italia del 2009. Chi scende sono soprattutto i politici, quelli di sinistra in testa: l’ultima tornata elettorale non ha certo alzato le loro quotazioni.
Non c’è più posto — almeno tra le pagine del Who’s Who — per Armando Cossutta, Katia Belillo, Gavino Angius, Cesare Salvi e Willer Bordon. Anche il centrodestra ha le sue defezioni, vedi i casi di Gustavo Selva o di Lino Jannuzzi. Tra le new entry troviamo invece le giornaliste Daria Bignardi, che con il passaggio a RaiDue ha visto crescere il suo pubblico, e Concita De Gregorio, da nemmeno un anno direttore dell’Unità. Ci sono poi Paolo Bertoluzzo, dall’aprile 2008 amministratore delegato di Vodafone Italia; Pietro Ferrero, che guida l’industria di famiglia; Claudia Dwek, presidente di Sotheby’s Italia. I più giovani al potere? Il podio spetta a una sportiva, la ginnasta diciottenne Vanessa Ferrari, seguita dallo scrittore Paolo Giordano, vincitore del Premio Strega con il romanzo d’esordio La solitudine dei numeri primi, e dalla parlamentare del Pdl Annagrazia Calabria, entrambi nati nel 1982.
Nel mondo delle imprese il nome più fresco è Stefano Panseri, classe ’77, presidente dell’azienda di demolizioni Despe. Di guida in guida, quali sono le caratteristiche della nostra classe dirigente? «Poche donne, e questa è purtroppo cosa nota — afferma Colombo —. Nelle aziende italiane si assiste ad un giro di poltrone ogni tre-cinque anni, mentre in altri Paesi i dirigenti tendono a restare per molto più tempo nello stesso posto. Certo, alla fin fine i nomi che girano nei posti importanti sono quasi sempre gli stessi...». Per studiare l’uomo chiave del vostro prossimo affare o, più semplicemente, per togliervi qualche curiosità, non resta che sfogliare i tre volumi del Chi è Chi (in vendita a 370 euro) oppure consultare il sito (completamente gratuito)
whoswho
fonte (corriere)
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