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23 giu 2009

L'azienda è in crisi? Te lo dice l'e-mail


Analizzati i messaggi inviati dai lavoratori nei mesi precedenti il collasso
Indagine sulla Enron: nei momenti di difficoltà i dipendenti usano la posta elettronica in modo diverso



MILANO - Ci si chiude in gruppi ristretti, si parla solo con persone fidate, le informazioni restano all'interno di una cerchia selezionata. Se questo è quello che sta accadendo nella vostra azienda, forse fareste bene a preoccuparvi: grossi guai potrebbe essere in vista. Il suggerimento arriva da una ricerca americana che ha analizzato i percorsi dei messaggi di posta elettronica inviati dai dipendenti della Enron durante gli ultimi 18 mesi di vita del colosso energetico americano fallito alla fine del 2001. Lo studio, realizzato dal Florida Institute of Technology di Melbourne, rivela come nel mese precedente la fine i modelli di comunicazione elettronica tra i dipendenti abbiano subito un brusco mutamento ispirato da diffidenza e paura. Le persone hanno cominciato a scambiarsi messaggi soprattutto all'interno di gruppi ridotti e a non condividere le informazioni con il resto dell'organizzazione. La ricerca è stata presentata alla fine di maggio a Catania in occasione di un simposio internazionale sulle reti complesse.

CRICCHE PERICOLOSE - Senza guardare ai contenuti dei messaggi, Ben Collingsworth e Ronaldo Menezes, i ricercatori che hanno condotto l'indagine, hanno individuato alcuni momenti decisivi per le sorti della Enron (per esempio, le dimissioni di Jeffrey Skilling, amministratore delegato dell'azienda che ha abbandonato la poltrona nell'agosto 2001) e sono andati a caccia di eventuali mutazioni nella comunicazione dei dipendenti in corrispondenza di questi eventi. La trasformazione più macroscopica, secondo quanto riporta il sito della rivista scientifica New Scientist, ha riguardato il mese precedente il fallimento. In questo periodo il numero di "cricche" elettroniche, vale a dire di insiemi di persone in cui ogni membro del gruppo ha un diretto contatto e-mail con ogni altro membro, è salito da 100 a quasi 800. I messaggi, inoltre, hanno cominciato ad essere scambiati sempre di più all'interno di queste conventicole e non condivisi con gli altri dipendenti.

IL MALESSERE NELLE E-MAIL – Secondo Gilbert Peterson dell'Air Force Institute of Technology di Dayton (Ohio) che ha lavorato anch'egli sul corpus di e-mail della Enron (oltre 517 mila messaggi finiti nella mani degli inquirenti), lo studio apre nuove prospettive. Se confermati, questi risultati potrebbero portare a individuare nei cambiamenti dei paradigmi di comunicazione segnali di crescente malessere di un'organizzazione. Insomma, se avete dei dubbi sulla tenuta dell'azienda per cui lavorate, iniziate a guardare la vostra casella di posta elettronica.

corriere

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