Metti mi piace

29 mag 2009

Il lato positivo delle crisi


Questa crisi cambierà il corso della tua carriera. Se tu sarai danneggiato o rafforzato dipende dal modo in cui reagisci





La recessione che seguì la seconda guerra mondiale fu dura per tutti ma in special modo per Bill Hewlett e Dave Packard. Infatti fornivano equipaggiamenti al Governo e ciò rappresentava la maggior parte dei guadagni della loro società; questo terminò con la fine della guerra stessa.Oltre a questo problema, la generale contrazione dell’economia che seguì la diminuzione dell’investimento Pubblico generò un’ulteriore diminuzione delle entrate della HP.

Fu questo uno di quei momenti in cui il comportamento nel breve periodo dei leader della compagnia, avrebbe determinato il suo futuro.

Come ha documentato il biografo M. Malone, Hewlett e Packard hanno costruito il loro business sui principi di lealtà e fiducia ma in quelle circostanze capirono di non poter fare a meno di licenziare il 60% dei loro dipendenti.
Tra i sopravvissuti tuttavia successe qualcosa di curioso, infatti furono costretti a sforzarsi in nuove maniere. Il capo della produzione della società, trasformò sé stesso un uomo di marketing ed ebbe così successo che rimase con quella carica per il resto della sua carriera. Perfino Packard dimostrò di avere delle capacità che nessuno avrebbe sospettato, infatti quando la compagnia era alla ricerca disperata di nuovi prodotti, anche se non era un ingegnere geniale (questo era il ruolo di Bill H.) si chiuse in laboratorio ed invento un nuovo prodotto: il Voltmetro. Questo rese guadagni alla società per cinquanta anni. Packard non inventò più nessun prodotto ma continuò a dirigere la società: la situazione di crisi lo aveva spinto ad eccellere oltre le sue capacità.
Questa recessione è molto peggiore di quella che seguì la seconda guerra mondiale e per molte persone rappresenta una profonda prova personale. Tutti sono sottoposti a ad una dura prova di sopportazione dello stress, ma ciò rappresenta anche un importante opportunità di crescita personale e di dimostrarsi un leader per le proprie capacità di risolvere i problemi.
Quali sono quindi le caratteristiche della vera leadership?
Si possono identificare quattro azioni che sembrano semplici solo apparentemente, ma che possono contribuire significativamente alla crescita di ogni leader.
1) Farsi vedere sempre al lavoro. Le persone vogliono essere condotte per mano. Vogliamo che il Leader sia un posto dove riporre le proprie paure. Quando le persone sono molto preoccupate vogliono che qualcuno con dei poteri più grandi dei loro lavorino a risolvere i problemi. Pertanto i leader di successo durante le crisi fanno vedere chiaramente che sono lì presenti al lavoro. Questo tipo di visibilità non è facile da raggiungere perché durante la crisi i responsabili hanno un milione di cose da fare che richiedono di stare al telefono o incontrare piccoli gruppi di lavoro.
Anche quando gli avvocati consigliano di non mostrarsi in pubblico, va comunque fatto, come Dell stesso fece, quando all’indomani dell’annuncio di terribili risultati economici, apparve in pubblico, tranquillo e spiegando i suoi piani. Aumentando così la fiducia in un futuro migliore.

2) Agire velocemente. Le decisioni devono essere prese e i leader durante le crisi non devono perdere l’occasione di agire. La parte difficile è che più le decisioni sono facilmente accettate e più sono decisioni difficili da perdere, specialmente in tempi difficili. Allo stesso tempo l’istinto ti consiglierebbe di decidere con calma, ma è vitale farlo nel più breve tempo possibile.

3) Mostrarsi IMPAVIDO. Noi vogliamo che i nostri leader si mostrino a noi senza paura. Infatti negli affari la defezione e la paura vengono avvertiti lontano miglia. E’ per questo che ogni leader deve mostrare apertamente di non temere nulla, dimezzando la propria paga e comprando azioni della società.
E’ bene mostrare di non aver paura, non “non avere” paura, infatti non può esistere un CEO che non abbia paura.

4) Attenzione al modo di presentare la crisi. Alcune ricerche dimostrano che le persone si stressano per come la situazione viene presentata, e non per quella che è veramente. Chi vede gli eventi come terribili, cattivi, anomali, tendono a soffrire molto più seriamente degli altri, che invece lo vedono come normali eventi della vita.

Questi quattro passaggi accennati fino ad ora, richiedono che usciate dalla zona di comfort. E questo è esattamente il punto. I ricercatori hanno stabilito che ciò che trasforma persone medie in grandi performers è il processo di essere spinti costantemente oltre le proprie capacità e di reagire alle nuove sfide con sforzi mirati a superarli, con abbondanti feedback sui risultati.

E’ inevitabile che il processo sia caratterizzato da errori e mancanze.
Come le persone di successo affermano, si impara più dagli errori che dai successi, ma molti degli impiegati non vogliono assolutamente pensare che sbagliare sia parte integrante del processo di crescita.
Per questo non sbagliare significa agire in maniera mediocre non andando fuori la propria zona di confort e non migliorando mai.


La precisa natura dell’opportunità che la crisi ci mette a disposizione è che ognuno è spinto oltre le proprie capacità.
Adesso vediamo quattro mosse da fare subito, infatti certe pratiche sono più facili da adottare in tempi difficili.

1) Valutate bene gli impiegati. In tempi normali è facile essere meno rigorosi nel processo di selezione, e i manager tendono a pensare di essere circondati da giocatori di serie “A”. In tempi più delicati è molto più facile distinguere le star dai buffoni. Inoltre se la disoccupazione cresce gli impiegati sono tendenzialmente più inclini a prendere le valutazioni più seriamente.
2) Guidare in maniera finalizzata la comunicazione. E’ inutile proporre continuamente dati altalenanti all’opinione pubblica, ciò accresce la paura e non aggiunge nulla.
3) Focalizzarsi su ciò che veramente conta, ossia guadagnare con gli investimenti fatti. Ciò sembra una banalità, ma gli obiettivi dei manager ad ogni livello sono ben distanti da questo, nessuno ha come obiettivo la CREAZIONE DI VALORE per la società.
4) Espandere la propria concezione del rischio. Il rischio più grosso per la tua compagnia è di non fare più nulla considerando i rischi troppo grossi.

5) Stimola le idée di tutti. I miglioramenti potenziali risiedono un po’ ovunque.


fortune

Nessun commento: