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27 apr 2009

Il falò dei miliardari


La «rich list» del Sunday Times
Da Paul McCartney ad Abramovich,
La recessione ha bruciato il 37% delle fortune dei mille super-ricchi: sono svaniti circa 170 miliardi in euro



MILANO — Nella City della crescita continua all’era del blairismo la lettura annuale della «Rich List», la classifica dei mille più danarosi del Regno Unito, era un modo di stu­pirsi per quanto i ricchi si fossero arricchiti ancora. Altri tempi: il titolo che il Sunday Times ha dato alla sua nuova pubblicazione è «Il falò dei miliardari». La recessione ha bruciato il 37% delle fortune dei mille super-ricchi che ora valgono complessivamente 258 miliardi di sterline, un crol­lo rispetto ai 413 miliardi del 2008: sono svaniti 155 miliar­di di sterline (circa 170 miliardi in euro). E una trentina di miliardari della lista si sono ristretti in milionari: quelli con conti a nove zeri erano 75 e ora sono solo 43. Questa la stati­stica «macroeconomica».

Poi vengono i «casi umani». Il più facoltoso residente del reame resta l’indiano Laksh­mi Mittal, magnate dell’acciaio che però ha visto svanire 16 miliardi della sua fortuna e ora ne vale poco meno di 11. Ridimensionato anche il secondo: l’oligarca russo Roman Abramovich, che può contare solo su 7 miliardi invece degli 11 dei tempi d’oro. Terzo è il Duca di Westminster, proprietario di case, pa­lazzi e terreni nei quartie­ri londinesi di Mayfair e Belgravia: anche il merca­to immobiliare è sceso e così il nobile inglese vale ora 6,5 miliardi, ma le sue perdite nominali so­no limitate a un 7% circa del portafoglio. Al quarto posto la «Rich List» collo­ca Ernesto Bertarelli e la moglie Kirsty, ex Miss Gran Bretagna del 1988: l’industriale delle biotec­nologie nato a Roma, na­turalizzato svizzero e fa­moso per le imprese veli­stiche di Alinghi vale 5 miliardi e ha perso circa 650 milioni. Ma secondo gli esperti del Sunday Ti­mes, i Bertarelli non si preoccupano e stanno in­teressandosi ai lavori per una barca da 96 metri in costruzione nei cantieri di Plymouth.

Salasso in banca anche per artisti come Elton John e Paul McCartney che valgono 60 milioni in meno a testa: i musicisti oltre che per il crollo de­gli investimenti soffrono per la svalutazione dei lo­ro cataloghi di canzoni, colpiti dal fenomeno del­la pirateria online. Elton John comunque vale ancora 175 milioni, Sir Paul 440. Di fronte a questa crisi globale, osserva la «Rich List», la business community ha reagito malissimo alla decisione del governo di Londra di abbandonare il credo del New La­bour blairista che nel 1997 proclamava di «avere un atteg­giamento assolutamente rilassato nei confronti dei ricchi sfondati». La tassa sul reddito dei super-ricchi è schizzata al 50% e ogni giorno qualcuno annuncia l’emigrazione verso Svizzera, Montecarlo e Isola di Man. Ovviamente non è il caso della Regina: anche Elisabetta ha perso diversi milioni in titoli, ma resta a Buckingham Palace e mantiene il posto 214. Sarebbe la più ricca del reame se nella sua fortuna fosse­ro calcolate le proprietà immobiliari della Corona e le colle­zioni d’arte delle varie residenze reali. In questo bagno di sangue (e sterline) a qualcuno è anda­ta bene: è entrata in classifica Slavica Radic, ex modella di Armani ed ex moglie del boss della Formula 1 Bernie Eccle­stone. La causa di divorzio ha assegnato alla signora 734 mi­lioni; a Bernie resta più di un miliardo e il posto 24 nella Lista dei Ricchi.
corriere

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