Metti mi piace

10 gen 2008

Il colosseo di Fuksas per il rock

L'architetto: servono più spazi per i giovani. Per troppo tempo abbiamo rubato le arene allo sport


ROMA — «Il declino del-l'Italia? Finché ci sarà in circolazione un musicista, un letterato, un tecnico, un creatore di moda... magari anche un architetto capaci di produrre e imporre nel mondo idee italiane, non ci sarà declino. Il problema è realizzare le condizioni perché quelle stesse idee vengano concretizzate da noi, in Italia». L'ultima idea di Massimiliano Fuksas, architetto e urbanista, è di color arancione. Una immensa «costruzione tessile », come l'ha definita il settimanale francese Le Moniteur, dal cuore di cemento, ma rivestita da 12 mila metri quadrati di tela traslucida alle porte di Strasburgo e quindi nel cuore dell'Europa: un record mondiale per una superficie architettonica protetta da un materiale che non sia vetro, cemento, muratura.
...


Proprio il ricorso al tessuto suggerisce all'architetto un'immagine non architettonica, ma artistica: «Vista da fuori, sembra un'opera di Land Art. Credo che piacerebbe molto a Christo, per esempio... ». Ospiterà la musica d'oggi, promette Fuksas: «Cioè il rock, come anche il frutto della cultura Hip Hop. Ma sarà bello un eventuale contrasto con la produzione classica contemporanea, o la dodecafonia. È in assoluto la struttura più grande d'Europa nel suo genere ». L'inaugurazione dello «Zénith Strasbourg-Europe » (il più capiente di una catena di spazi pubblici ideata dall'allora ministro della cultura francese Jack Lang nel 1984) è fissata per mercoledì 23 gennaio. Debutterà il nuovo spettacolo dei «Les Enfoirés », gli eredi del comico Coluche legati ai «Restos du coeur», la società di laicissime mense assistenziali per le fasce povere della popolazione molto popolare in Francia (700.000 persone assistite nel 2007). Dice Fuksas: «Lo spettacolo e quasi un segnale del senso del luogo. In Europa siamo pieni di templi per la cultura "alta" e accademica. Siamo assai meno ricchi di spazi per la cultura "bassa", più giovane e spontanea. Per troppo tempo abbiamo rubato le arene allo sport per questi appuntamenti. Un esempio per tutti, il Palazzo dello Sport all'Eur di Roma dove l'acustica è purtroppo disastrosa. È arrivato il tempo dell'autonomia della musica. Di un'acustica come si deve».

Qualche cifra del sogno di Fuksas: una platea da 10.000 posti, ma capace di arrivare a 12.000, appena diciotto mesi di cantiere aperto per un costo complessivo di 48 milioni di euro sostenuto da Stato, Regione, Communitée urban de Strasbourg, di fatto l'area metropolitana di Strasburgo. Una superficie coperta di 14 mila metri quadrati più un'area di sosta per circa 10 mila auto illuminata di notte con una luce viola-azzurrina. Entrando si ha la sensazione di un grande circo, ma manca all'appello il pilone centrale sostituito da un anello in acciaio sospeso che collega una intelaiatura di travi: un complesso che, da solo, pesa 70 tonnellate. E qui entriamo nel campo del segno urbanistico, della ragione di quella tela arancione prossima al Goretex che di notte si staglia nel comune di Eckbolsheim, alle porte di Strasburgo. Ridacchia l'architetto: «Già cominciano le leggende urbane. C'è chi giura di aver visto il chiarore arancione a venti chilometri di distanza. Non saprei dire se sia vero. So che l'ambizione è creare un'icona che renda immediatamente identificabile il luogo nell'immaginario collettivo. Un segnale per aree come queste: non più periferia, non più campagna, ma nemmeno città...».

Le prime cifre confortano l'autore del progetto: «Abbiamo organizzato tre giorni di "porte aperte". Abbiamo registrato 60 mila presenze. Un successo straordinario, che per me è molto significativo». E rieccoci all'Italia, al declino negato: «Mi è stato difficilissimo trovare una ditta capace di lavorare su 12 mila metri quadrati di tessuto. Gli unici sono stati gli italiani della Canobbio. Insisto: finché ci saranno professionalità e creatività come queste, altro che declino».

(Paolo Conti dal corriere)

Ma chi è l'artista, chiediamo a wiki:

"Si laureò in architettura all'Università La Sapienza di Roma nel 1970, ma già due anni prima aveva aperto uno studio nella Capitale, cui faranno seguito quelli di Parigi (1989) e Vienna (1993). Molto apprezzato all'estero, dal 1994 al 1997, anno della sua elezione a consigliere di amministrazione dell'Institut Français d'Architecture, è stato membro delle commissioni urbanistiche di Berlino e di Salisburgo.

Si occupa soprattutto dei problemi urbani nelle grandi aree metropolitane ed ha incentrato la sua pratica professionale soprattutto sulla realizzazione di opere pubbliche. Nelle sue realizzazioni Fuksas cerca sempre di creare un nesso tra la costruzione ed il contesto in cui essa si trova ed il suo modo di progettare si evolve da una serie di modelli bidimensionali trasferiti poi in tridimensionale ed infine realizzati.

Professore universitario in vari istituiti, ha ricevuto numerosi e prestigiosi premi internazionali tra cui il Vitruvio Internacional a la Trayectoria (1998), il Grand Prix d'Architecture (1999) e l' Honorary Fellowship dell'American Institute of Architects (2002).

Poco dopo la demolizione dell'ecomostro di Punta Perotti, egli ha affermato che anche numerosi altri edifici andrebbero distrutti in quanto "In Italia ci sono 9 milioni di palazzi abusivi" : tra essi egli cita lo ZEN di Palermo e Corviale di Roma.

Principali opere


Tra i suoi lavori più importanti:

* Complesso scolastico ad Anagni, (FR), Italia;
* Università di Brest e Limoges, Francia;
* Città Universitaria "Flora Tristan" a Hérouville-Saint-Clair, Francia;
* "Maison des Arts" a Bordeaux, Francia
* Centro commerciale "Europarc" a Salisburgo, Austria;
* Due grattacieli per uffici ("Vienna Twin Tower") e cinema multisala a Inzersdorf presso Vienna, Austria;
* Ammodernamento del PalaLottomatica a Roma, Italia, (1999-2003);
* Centro Ricerca "Ferrari" a Maranello, Modena;
* Nuova Fiera di Milano a Rho-Pero, Milano, (2005);
* Padiglione del Mercato dell'Abbigliamento di Porta Palazzo (PalaFuksas), Torino (2004);
* Centro Congressi Italia nel quartiere EUR a Roma, Italia;
* Piano urbanistico "FrankfurtHochVier" a Francoforte, Germania (2008)
* Padiglione "Le Bolle" per la ditta Nardini a Bassano del Grappa, Italia, (2004)
* Centro Commerciale Etnapolis di Paternò, Catania, Italia(2005)

"

Nessun commento: