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6 feb 2017

Sonno, dimentichiamo i pensieri superflui. Perché dormiamo? CLAMOROSA SCOPERTA


Sonno, dimentichiamo i pensieri superflui. Perché dormiamo? Un taglio selettivo per fare pulizia

Sonno, il cervello compie un’importante operazione mentre si dorme: taglia buona parte dei nuovi collegamenti tra i neuroni che si sono creati durante il giorno in conseguenza degli stimoli ricevuti e dei nuovi apprendimenti. Questi collegamenti sono le sinapsi, presenti su alcune espansioni dei neuroni chiamate dendriti. E' un’operazione contraddittoria solo in apparenza. In realtà il taglio è fondamentale perchè il cervello non raggiunga un livello di ingolfamento informativo. Quando ci si sveglia, tagliato quello che è meno importante, si è pronti a apprendere da nuove esperienze e a imparare tante cose nuove.

“Ipotesi dell’omeostasi sinaptica” è il procosso raccontato in un articolo sulla rivista Science studio di due neuroscienziati italiani che lavorano al Wisconsin Center for Sleep and Consciousness, Giulio Tononi e Chiara Cirelli. Il taglio dei nuovi collegamenti è molto selettivo e risparmia sempre attorno al 20% delle sinapsi, quelle in cui sono contenute memorie importanti, che non vanno toccate.

«Riusciamo a dimenticare in maniera intelligente» spiega il dottor Tononi. Alla luce dei risultati della ricerca dei due neuroscienziati, si procede verso una ridefinizione del significato stesso del sonno che sarebbe un processo necessario a fare pulizia nel cervello, a rimettere ordine e liberare spazio per i nuovi apprendimenti. E infatti, se si prolunga per molte ore il sonno, ci si rende conto che in effetti il cervello comincia a funzionare meno bene, come se fosse appunto ingolfato e privo della capacità di concentrarsi a continuare a imparare. Durante il sonno, quando non arrivano stimoli dall’ambiente, si può sistemare il magazzino, scartando quello che non viene considerato sufficientemente significativo da dover essere conservato a lungo termine.

Sonno, dimentichiamo i pensieri superflui. Perché dormiamo? Fotografate in 3D quasi 7 mila sinapsi nei topi


L'ipotesi dell’omeostasi sinaptica è stata raggiunta da Tononi e Cirelli (c eh ci hanno lavorato per quattro anni) attraverso una prova visiva diretta della ipotesi. La ricerca è stata realizzata su topi, utilizzando una metodologia di visualizzazione delle sinapsi che consente un’altissima risoluzione spaziale, una microscopia elettronica con scanning seriale 3-D. Sono state fotografate quasi settemila diverse sinapsi e per ognuna sono state effettuate precise misurazioni. Chi effettuava le misurazioni non sapeva se stava osservando sinapsi provenienti da topi svegli da molte ore o appena svegliatisi da un bel sonno ristoratore. Le sinapsi provenienti da topi che avevano appena dormito erano più piccole, perché erano andate incontro al fenomeno del pruning (potatura). «È veramente notevole che la grande maggioranza delle sinapsi della corteccia cerebrale sia sottoposta a un così ampio cambiamento di dimensioni in solo poche ore di sonno o di veglia» sottolinea la dottoressa Cirelli.

Sonno, dimentichiamo i pensieri superflui. Perché dormiamo? La conferma biochimica


Pubblicata pure una ricerca, realizzata dal team del dottor Graham Diering della John Hopkins University, attraverso lo studio di alcune proteine del cervello di topo, ha fornito una conferma biochimica dell’ipotesi dell’omeostasi sinaptica. E' stata individuata una proteina, chiamata Homer1A che sembra essere quella che compie il lavoro di potatura delle sinapsi durante il sonno.Sarebbero delle forbici che sfoltiscono i collegamenti tra i neuroni per dare nuove capacità di apprendimento.

Sonno, dimentichiamo i pensieri superflui. Perché dormiamo? Studio sui farmaci contro l'insonnia


I ricercatori vogliono capire meglio alcuni effetti collaterali dei farmaci utilizzati contro l’insonnia, come le difficoltà di memoria che si rendono evidenti dopo un uso prolungato. Oltre a far dormire è possibile che vanno a interferire con il meccanismo del pruning, impedendo così il formarsi di nuove memorie stabili. Se l’ipotesi fosse confermata, sarà possibile in futuro studiare nuovi farmaci che non ostacolino questo processo così importante per il buon funzionamento del cervello. Impressionanti immagini al microscopio elettronico prese all’interno del cervello dei topi suggeriscono ciò che accade nel nostro cervello ogni giorno: le nostre sinapsi - le giunzioni tra le cellule nervose - crescono forte e grandi durante la stimolazione del giorno, per poi ridursi del 20% mentre dormiamo , creando spazio per una maggiore crescita e di apprendimento il giorno successivo.

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