L’errore ha fatto pagare fino al 33% in più gli abbonamenti sovraregionali ai viaggiatori. Ora la palla passa alle Regioni per la riformulazione dei prezzi
Una formula matematica ha calcolato le tariffe dei treni per i pendolari. Una formula matematica che da dieci anni è sbagliata e ha fatto pagare più del dovuto agli utenti, con esborsi errati fino al 33% in più. É il caso degli abbonamenti sovraregionali di Trenitalia (quelli che coinvolgono territori diversi e con diversa e autonoma tariffazione).
L’accordo con Trenitalia
Dopo i numerosi allarmi lanciati dalle associazioni dei pendolari su questo algoritmo sbilanciato, l’accordo raggiunto nei giorni scorsi tra Assoutenti e Trenitalia sembra dare una svolta alla vicenda: nell’incontro infatti Trenitalia ha condiviso le recriminazioni e il disagio dei pendolari e ha proposto un percorso per superare il problema degli abbonamenti. Percorso che coinvolge prima di tutto chi le tariffe le formula e poi le applica, e cioè le Regioni che, secondo Trenitalia, dovranno farsi carico della differenza tra le tariffe riviste e «corrette» e il mantenimento dei contratti di servizio sottoscritti.
La Conferenza delle Regioni
E quindi la questione adesso sarà posta sul tavolo delle Conferenza delle Regioni per ottenere, si legge nella nota diramata al termine dell’incontro tra Trenitalia e Assoutenti, un «riallineamento tariffario di compensazione rispetto ai maggiori oneri fatti pagare agli abbonati sovraregionali in questi ultimi anni, in modo da garantire equità e giusto trattamento ai pendolari che usufruiscono del servizio ogni giorno». La riunione della Conferenza è prevista per la fine di febbraio e in quell’occasione Assoutenti spingerà perché i diritti che i pendolari chiedono da tempo vengano riconosciuti.
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