Dong Mei Xiao, 42 anni, con il marito il commercialista Federico Di
Lauro, 47 anni ROMA - Erano in vacanza a Ponza sul loro yacht, un
Azimut di 17 metri. Lì sono stati arrestati - proprio come Vittorio
Cecchi Gori, una decina di giorni fa - il commercialista Federico Di
Lauro, 47 anni, e la moglie cinese Dong Mei Xiao, 42 anni, in passato
celebrità delle passerelle. Sì, perché agli inizi degli anni Novanta
Dong Mei è stata l'icona di Laura Biagiotti, la prima stilista
italiana a sfilare in Cina: in quei giorni era stata colta
dall'obiettivo mentre, a bordo di una fiammante Ferrari d'epoca,
sfrecciava in piazza Tienanmen. Il successo come modella l'aveva
condotta al Cremlino, di nuovo con Laura Biagiotti, e poi in Italia,
sugli schermi di Telemontecarlo: nell'estate del '93, diventata
showgirl, Dong Mei conduceva «Mariti in città» in coppia con Giancarlo
Magalli. E cantava in cinese le canzoni italiane più famose.
Una carriera in discesa, anche da attrice: in tv al Maurizio Costanzo
show, sketch con Giorgio Panariello, madrina della Stramilano. Poi il
matrimonio con Di Lauro, anni di vita comoda, quasi lussuosa, finché
ieri il gip Massimo Battistini ha ordinato per Dong Mei gli arresti
domiciliari. L'ex modella è accusata di riciclaggio, mentre il marito
è finito in carcere come curatore di un fallimento: secondo l'accusa,
si sarebbe impossessato di un credito Iva di 403 mila euro destinato
ai creditori.
Questa però è solo una parte della storia: al centro dell'inchiesta,
c'è una truffa in stile «Madoff dei Parioli». Nello studio che il
commercialista condivide con il padre Aldo, avvocato, la Finanza ha
sequestrato l'archivio dei clienti caduti in trappola. Stavolta però
ad architettare il raggiro sarebbero state due promotrici finanziarie,
abbastanza abili da sfruttare i contatti dell'epoca in cui erano
dipendenti di banche: Bruna Giri, 61 anni, e Maria Caterina Di Leo, 58
anni. Promettendo interessi del dieci per cento all'anno, tra il 2005
e il 2010 avrebbero rastrellato 35 milioni di euro. Denaro appartenuto
a 470 investitori e sparito nel nulla: fra le vittime, Nicola Cordero
di Montezemolo, parente del presidente della Ferrari, che ci avrebbe
rimesso 750 mila euro. In 170 hanno denunciato il raggiro.
Imprenditori, professionisti e commercianti: come nel caso del «Madoff
dei Parioli», anche stavolta i clienti si sono fidati delle promesse
di consulenti rivelatisi inaffidabili. La Giri, differenza della Di
Leo, non è neppure finita in carcere: già da un anno, dopo aver subito
un primo sequestro da parte del Nucleo valutario delle Fiamme gialle,
guidato dal generale Leandro Cuzzocrea, si è trasferita a Santo
Domingo. Certo, qui mancano gli scintillanti uffici dei Parioli, però
ce n'è uno in via Vitelleschi, nel borghese e benestante quartiere
Prati. E nell'inchiesta del procuratore aggiunto Nello Rossi e del pm
Stefano Rocco Fava (tre indagati in carcere, altri cinque ai
domiciliari) emerge un altro dettaglio: personaggi e interpreti del
raggiro sono per lo più parenti. Nella storia del fallimento che ruota
attorno a Di Lauro è infatti sua suocera, Yu Ling Ly, a fare un
bonifico ai figli, Dong Mei e Gang Xiao, da ieri agli arresti in casa
come la sorella. E la Giri risulta compagna di Di Lauro senior.
Associazione a delinquere, trasferimento fraudolento di valori,
abusiva attività finanziaria, truffa e falso sono i reati contestati
all'uno o all'altro degli indagati. Ad alcuni la Finanza ha
sequestrato più di quattro milioni di euro. Dong Mei e il marito hanno
dovuto dare l'addio, per ora, non solo alle vacanze, ma anche allo
yacht, valutato 370 mila euro, e all'appartamento da un milione e 200
mila euro nel verdeggiante quartiere della Camilluccia.
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