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17 mar 2011

Libia, Gheddafi punta Misurata: "Oggi la riprendo"






Oggi prenderemo Misurata". In Libia non si ferma la riscossa dell'esercito diMuammar Gheddafi contro gli insorti. E' lo stesso Colonnello a lanciare il proclama attraverso la tv di Stato libica: "Sarà una battaglia decisiva" quella che nelle prossime ore coinvolgerà la terza città del Paese con 500mila abitanti, 150 km a Est di Tripoli, ancora in mano ai ribelli. "Già da questa sera - ha detto Gheddafi ad un gruppo di cittadini di Misurata scappati a Tripoli - sarete addestrati all'uso di armi e domani (oggi, ndr) parteciperete alla battaglia". Ieri le forze fedeli a Gheddafi hanno lanciato un'offensiva contro la città, causando almeno quattro morti e una decina di feriti.

PROTESTE FRANCESI - "La lentezza politica dell'Europa è disperante, abbiamo il diritto-dovere di intervenire nella guerra in Libia per fermare i massacri della popolazione civile". E' sempre la Francia il Paese europeo più disposto a intervenire militarmente in Nord Africa. L'ex ministro degli Esteri Bernard Kouchner, in un'intervista a Repubblica, rispolvera l'esperienza della guerra in ex Jugoslavia per ribadire che "la no-fly zone non basta a fermare i massacri". Poi via alla difesa a spada tratta del presidente Sarkozy: "E' stato accusato di avere iniziative affrettate, di non essersi consultato abbastanza con gli altri partner europei. Ma ha detto solo le cose giuste, anzi forse ha parlato già troppo tardi. Il tempo gioca a favore di Gheddafi. Se aspettiamo ancora un po' sarà lui ad aver vinto e non ci sarà più nulla su cui discutere e riunirsi".

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