Berlusconi torna ad attaccare i pm Alfano: via norma transitoria da processo breve
Il premier torna a parlare della riforma: "Spiegatela, testo organico ed equilibrato". E ancora: " Io eroico, temerario e un po' matto". Fini non chiude al testo del governo ("Non è ad personam") ma ribadisce "non si cambia a colpi di maggioranza". Bersani: "Dialogo è parola fumosa. Noi siamo in Parlamento"
ROMA - Sulla giustizia "non faremo forzature, ci sarà invece l'impegno ad adeguare il nostro Paese a quanto avviene negli Usa, in Francia, in Gran Bretagna". Silvio Berlusconi torna a parlare della riforma varata dal Consiglio dei ministri nei giorni scorsi, e lo fa intervenendo per telefono ad una convention del Pdl in corso a Torino. "Non è una riforma ad personam nè una riforma contro i magistrati - sottolinea il premier- è una riforma necessaria negli interessi degli italiani", e, ricorda, "non si applica ai processi in corso". I pm, dice ancora il premier, sono cittadini come gli altri: "Se sbagliano, è giusto che paghino". E il suo ministro della Giustizia, Angelino Alfano compie un passo distensivo verso gli avversari. "Siamo pronti - ha detto - a ritirare la norma transitoria sul processo breve. Vediamo se sulla ragionevole durata del procedimento c'è buona fede o meno". La norma transitoria prevede di applicare ai processi in corso le norme previste nella nuova legge, ovvero le disposizioni secondo cui i procedimenti posso durare al massimo tre anni in primo grado, due in appello e un anno e sei mesi per la Cassazione. Un codicillo che cancellerebbe di colpo tutti i problemi giudiziari del premier (a parte il Rubygate) e, insieme a questi, come denuncia l'Associazione nazionale magistrati, altri 100mila processi.
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