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14 mar 2011

Wikileaks, si dimette Crowley portavoce del dipartimento di Stato

Il funzionario costretto a lasciare dopo le polemiche seguite alle sue critiche sulle condizioni di detenzione di Manning, la "talpa" che ha passato milioni di documenti riservati all'organizzazione di Assange

WASHINGTON - Il ciclone Wikileaks fa un'altra vittima: il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Philip J. Crowley, ha rassegnato le proprie dimissioni dopo essere finito al centro di forti polemiche negli Stati Uniti per i suoi commenti critici sulle condizioni di detenzione di Bradley Manning, l'uomo accusato di aver consegnato milioni di documenti a Wikileaks.

Dimissioni frettolose, accettate "con rammarico" da Hillary Clinton, ma dovute, a causa delle pressioni della Casa Bianca, imbarazzata dalle posizioni espresse dal funzionario. Durante un incontro al Massachusetts Institute of Technology, qualche giorno fa, Crowley aveva definito "ridicole, controproducenti e stupide" le condizioni di Manning in prigione. Aveva aggiunto anche di non capire i motivi che avevano spinto il Dipartimento della Difesa ad adottare tali misure. In seguito, però, aveva chiarito che si trattava di un'opinione personale. Le sue frasi, pronunciate di fronte ad un piccolo gruppo di persone, sono state riportare in un blog da un giornalista della Bbc.

Dal 2 marzo, il giovane soldato Manning, l'hacker con la faccia da ragazzino, è costretto dalle guardie nella struttura federale di Quantico, in Virginia, dove è detenuto in isolamento, a dormire senza vestiti, in mutande, anche se gli è permesso di tenere una coperta. Gli vengono confiscati gli occhiali da vista, non permettendogli così di vedere, e gli è stato imposto di portare un 'grembiule antisuicidio'.



"Viene trattato correttamente, con dignità e rispetto": questa la posizione ufficiale del dipartimento della Difesa, espressa dal portavoce David Lapam, che ha motivato le restrizioni imposte alla "gola profonda" - che con le sue rivelazioni ha dato il via ad uno scandalo planetario che ha fatto tremare le cancellerie internazionali - come una decisione presa per garantire la sicurezza e la salute del soldato.

Per il Pentagono si tratta di misure di routine per i detenuti a rischio suicidio. Ma in una lettera recentemente diffusa, Manning dice di essere stato considerato a rischio suicidio e quindi sottoposto a varie misure restrittive, dopo una manifestazione di protesta di fronte al carcere. La "talpa" di Assange è accusata di aver diffuso informazioni riservate, di aver messo a rischio la sicurezza nazionale e di aver fornito aiuto al nemico, imputazione, quest'ultima, che potrebbe portare alla pena di morte.

Dopo l'uscita di Crowley, Barack Obama ha dovuto rispondere ad una domanda sull'argomento alla Casa Bianca: Al Pentagono "mi hanno garantito che il soldato Manning viene trattato seguendo gli standard appropriati", ha detto il presidente, marcando così tutta la sua distanza dalle opinioni espresse dal portavoce di Foggy Bottom.

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