Stamattina è venuto a ritirare in sala stampa questi ultimi due riconoscimenti, felice come un bambino, ed è stato accolto da un applauso dei giornalisti che già in queste serate del festival hanno sempre accolto con entusiasmo la sua esibizione, ma anche quella del bravo e talentuoso trombettista Fabrizio Bosso che lo accompagnava. E chiedendosi ripetutamente come mai uno come lui, già avvezzo ad un circuito musicale internazionale, non fosse già tra i Big. «Spero che la musica di nicchia come il jazz possa tornare al grande pubblico, è una musica piena di storia, di sfaccettature sociologiche», dice Gualazzi, che è riuscito a fondere il suo passato di studi classici con il blues, il soul, lo stride-piano di Art Tatum e Fats Waller, e con influenze più innovative di artisti come Jamiroquai e Ben Harper.
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20 feb 2011
Raphael, il vero alieno del Festival
Stamattina è venuto a ritirare in sala stampa questi ultimi due riconoscimenti, felice come un bambino, ed è stato accolto da un applauso dei giornalisti che già in queste serate del festival hanno sempre accolto con entusiasmo la sua esibizione, ma anche quella del bravo e talentuoso trombettista Fabrizio Bosso che lo accompagnava. E chiedendosi ripetutamente come mai uno come lui, già avvezzo ad un circuito musicale internazionale, non fosse già tra i Big. «Spero che la musica di nicchia come il jazz possa tornare al grande pubblico, è una musica piena di storia, di sfaccettature sociologiche», dice Gualazzi, che è riuscito a fondere il suo passato di studi classici con il blues, il soul, lo stride-piano di Art Tatum e Fats Waller, e con influenze più innovative di artisti come Jamiroquai e Ben Harper.
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