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10 dic 2010

Una task force in campo per Yara "Per noi può essere ancora viva"

Arrivano anche Sco e Ros. Al setaccio i filmini girati dai genitori nella palestra in cui si allenava

Analizzata attraverso un georadar anche l'ultima colata di cemento nel cantiere edile di Mapello


BREMBATE DI SOPRA - Più s'infittisce il giallo di Yara Gambirasio, più si rafforza l'esercito d'investigatori in campo per risolverlo. Da ieri sul caso della tredicenne scomparsa il 26 novembre mentre usciva dalla polisportiva di Brembate Sopra, sono ufficialmente arruolati gli uomini dello Sco, il servizio centrale operativo della polizia, e del Ros, il raggruppamento operativo speciale dei carabinieri. Si riparte da zero. Con l'ipotesi dell'omicidio (formulata nel provvedimento di fermo a carico di Mohamed Fikri, il marocchino arrestato e poi scarcerato per volere dello stesso pm Letizia Ruggeri) momentaneamente accantonata. "Fino a prova contraria Yara è viva - premette Gilberto Caldarozzi, direttore dello Sco - e continuiamo a sperare che lo sia: si deve sempre avere fiducia nelle indagini".

I genitori di Yara in caserma Il furgone lascia il carcere Il deposito perquisito La ragazza scomparsa Il primo testimone

La ripartenza - che non vuol dire buttar via il lavoro già fatto, visto che sono stati già sentiti quasi trecento testimoni - viene sancita in mattinata durante un vertice in procura chiesto dal comandante provinciale dei carabinieri Roberto Tortorella e dal questore Vincenzo Ricciardi. Subito dopo, Caldarozzi è stato a Brembate Sopra, per visitare il palazzetto dello sport dove la ragazza è stata vista per l'ultima volta. Si ricomincia da lì, da quella palestra al centro di tutti gli interessi della vita di Yara, come ha ricordato una compagna sentita come testimone: "Era così attaccata alla ginnastica ritmica - ha raccontato - che avrebbe trascorso tutto il suo tempo in palestra". Al punto che prima di congedarsi, il giorno della scomparsa, avrebbe detto: "Adesso vado via, altrimenti davvero la mamma si arrabbia".

Quella passione potrebbe essere stata anche l'esca per trascinarla nell'ignoto. Chi l'ha puntata - il movente sessuale resta sempre quello prevalente - potrebbe averla notata durante i saggi nei quali si esibiva. Per questo, i carabinieri stanno cercando anche i video girati dai genitori per capire se tra il pubblico si notano presenze sospette. Si riconsiderano anche le denunce di molestie arrivate nei giorni scorsi: c'è un sospettato, in particolare, sul quale si stanno facendo accertamenti. Prossimamente sarà risentito anche Enrico Tironi, il diciannovenne che per primo ha detto di aver visto Yara parlare con due uomini.

Intanto si valuta se archiviare per sempre il capitolo del cantiere in cui lavorava Fikri. I carabinieri del Ros ci sono tornati con un georadar, un'apparecchiatura che misura la consistenza del cemento anche in profondità, per rilevare eventuali anomalie. L'ultima colata risale alla notte prima della scomparsa e a lavorarci era stato proprio la squadra del muratore marocchino. Le analisi hanno dato finora esito negativo.

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