CARBURANTI
Il diesel fa registrare punte oltre 1,33 euro al litro, sempre al top da ottobre 2008. Le associazioni dei consumatori: "Servono misure per contrastare la speculazione"
ROMA - Carburanti record con la "verde" oltre 1,45 euro al litro, massimo da oltre due anni. Emerge dal monitoraggio di Quotidiano Energia. Dopo i rialzi del fine settimana per Eni (2 centesimi di aumento per benzina e diesel), Tamoil (+1 centesimo per entrambi), TotalErg ed Esso (+0,5), oggi la media nazionale dei prezzi particati della benzina (in modalità servito) va da 1,432 euro/litro negli impianti Esso a 1,453 della Tamoil (livello mai toccato da settembre 2008). Le no-logo sono a 1,380. Per il diesel siamo con punte oltre 1,33 euro/litro, sempre al top da ottobre 2008. No-logo a 1,249 euro/litro.Al Sud, dove la concorrenza è meno pronunciata, si registrano massimi di 1,460 per la benzina e 1,340 per il diesel. Ma il monitoraggio di QE segnala in alcune regioni come Puglia e Campania, per la benzina servita, quota 1,50. Il prezzo medio praticato del gpl infine si posiziona tra 0,708 euro/litro dei punti vendita Esso e 0,721 di Q8. (0,693 no-logo).
Le proteste dei consumatori. Poco dopo la diffusione dei dati, Adusbef e Federconsumatori diffondono una nota congiunta in cui denunciano che i prezzi dei carburanti "tornano a volare, alla velocità della luce" e fanno presente che "per trovare prezzi simili bisogna risalire alla 'stagione calda' del petrolio, vale a dire quando, nel 2008, il costo del greggio aveva superato quota 100 dollari al barile". Per l'esattezza, rilevano le due associazioni dei consumatori, "la benzina era venduta a questo prezzo all'inizio
di settembre 2008, quando il petrolio si trovava a 118 dollari al barile. Oggi, il costo della materia prima si attesta a 89,35 dollari al barile, come è possibile che il carburante abbia lo stesso prezzo? E' pur vero che l'euro ha perso terreno rispetto al dollaro, con una svalutazione della nostra moneta di circa il 9% rispetto alla prima settimana di settembre 2008, ma, in ogni caso, dai precisi calcoli dell'Onf-Osservatorio Nazionale Federconsumatori appare evidente che la benzina si dovrebbe attestare ad almeno 7-8 centesimi in meno rispetto al prezzo a cui viene venduta oggi".
"Così facendo questo sovrapprezzo comporta pesanti ricadute per gli automobilisti, pari a 96 euro annui per costi diretti e 83 euro per costi indiretti", sottolineano Rosario Trefiletti e Elio Lannutti, i presidenti di Federconsumatori e Adusbef. Per questo, aggiungono, "torniamo a ribadire l'urgenza di misure e provvedimenti che contrastino efficacemente ogni volontà speculativa in questo settore, a partire dall'applicazione del protocollo sottoscritto con la filiera petrolifera, in particolare la Commissione Istituzionale sulla doppia velocità dei prezzi; la razionalizzazione della rete e l'apertura alla vendita attraverso il canale della grande distribuzione; il blocco settimanale degli aumenti".
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