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10 dic 2010

Nel metrò l'aria è dieci volte più inquinata

PM10 DA METALLI DELL'USURA DEI FRENI DEI TRENI, DELLE ROTAIE E DEI FILI

Inchiesta della procura di Milano sulle polveri sottili. La procura ha avvisato il sindaco Moratti e l'Atm

MILANO - Fino a dieci volte più inquinata che all'esterno, l'aria che si respira nella metropolitana di Milano è carica di veleni. Il milione e più di utenti che ogni giorno viaggiano nelle tre linee possono essere esposti anche a un valore di Pm10 (polveri sottili) di 327 microgrammi per metro cubo di aria, mentre nel pieno del traffico del centro la media non supera i 32-37. A rivelarlo è uno studio, il primo in Italia, fatto dall'Agenzia per l'ambiente della Lombardia per conto della procura di Milano che l'ha trasmesso al sindaco Moratti, alla Atm e alla Asl chiedendo cosa hanno già fatto e cosa intendano fare.

Se la normativa europea sull'inquinamento da Pm10 valesse anche per i luoghi chiusi come le metropolitane, quella di Milano (la situazione è simile in tutte le altre in Italia e nel mondo, anche se a Milano non è delle migliori) probabilmente verrebbe chiusa ogni anno agli inizi di febbraio. La legge, infatti, stabilisce che se in superficie viene superato il limite di 50 microgrammi per più di 35 giorni in un anno bisogna intervenire con misure a tutela della salute umana, come il blocco delle auto.
La ricerca è stata commissionata all'Arpa della Lombardia dal procuratore aggiunto di Milano Nicola Cerrato e dal sostituto Giulio Benedetti nell'ambito dell'inchiesta sullo smog, aperta nel 2009 dopo due esposti del Codacons, in cui viene contestata la contravvenzione dell'articolo 674 del codice penale (getto pericoloso di cose) e vede indagati anche il presidente della Regione Roberto Formigoni, l'ex presidente della Provincia Filippo Penati e il sindaco Letizia Moratti.

Tra marzo e aprile, i tecnici hanno installato centraline di monitoraggio in sei stazioni della metrò, due per ciascuna linea. Il massimo di Pm10 è stato registrato nelle fermate della linea gialla Duomo e Crocetta con, rispettivamente, 249 e 267 microgrammi di media e punte di 299 e i 327. Lì l'aria resta inquinata anche di notte, visto che il valore non scende mai sotto una media di 144 e 83. Situazione meno difficile in altre stazioni: la migliore qualità dell'aria è stata rilevata a Porta Venezia (rossa) con 44 di minimo, media di 94 e punte di 163. Nello stesso periodo, la centralina esterna del Verziere rilevava una media tra 32 e 37 microgrammi, mentre un mese prima la punta massima di 121 veniva raggiunta in via Senato.

I numeri variano perché sono legati a fattori diversi, a partire dalla conformazione delle stazioni e dei tunnel: più sono stretti, minore è il ricambio d'aria, maggiore è l'accumulo di Pm10; al minimo al sabato e alla domenica e durante la notte, i picchi si raggiungono nelle ore diurne quando c'è il maggiore passaggio di treni. Dalle analisi è emerso che il Pm10 della Mm è composto principalmente da metalli e da ossidi di metalli provenienti dall'usura dei freni dei treni, delle rotaie e dei fili elettricità, ma sono state trovate anche tracce dei detergenti usati per le pulizie. Tra le possibili soluzioni individuate dai tecnici ci sono freni elettrici e ruote di gomma per i treni e condizionatori d'aria nelle stazioni, anche se è da valutare se questi interventi siano economicamente e tecnicamente convenienti. Suggerimenti che Cerrato, capo del pool dei magistrati che si occupano di reati legati all'inquinamento, ha «girato» a sindaco, Atm e Asl.

I dati dell'Arpa confermano che il panorama internazionale, anche se non possono essere messi a confronto con quelli di altri studi per la diversità dei metodi di ricerca. Se a Hong Kong e Città del Messico il Pm10 indoor risulta inferiore a quello esterno, a Berlino, Boston, Helsinki, Londra, New York, Parigi, Stoccolma, Shangai e Il Cairo i numeri ricalcano quelli dell'Arpa. A Parigi, dove le carrozze hanno ruote di gomma, la media nella stazione Chatelet della linea 4 è stata di 103. Una ricerca realizzata a New York ha rivelato una presenza doppia di metalli come ferro e cromo sugli studenti che prendono la metro per il percorso casa-scuola. A Berlino, i valori nei treni sono risultati superiori di 3,4 volte a quelli misurati all'interno di un'automobile che faceva lo stesso percorso.

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