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2 dic 2010

Il supermarket dell’eroina


Il supermarket dell’eroina


Era un’organizzazione perfettamente collaudata e funzionante, in grado di rifornire numerosi tossici di Palermo, quella sgominata dall’operazione “Quadrilatero”, condotta dal commissariato Zisa-Borgo Nuovo, su disposizione del gip Fernando Sestito che ha vagliato la richiesta dell’aggiunto della Dda di Palermo Teresa Principato e dei pm Lia Sava e Maurizio Bonaccorso. L’accusa è di associazione a delinquere a fini di spaccio.

I dieci arrestati – quattro erano già in carcere mentre per altri tre sono stati disposti gli arresti domiciliari – avevano messo su una delle più “vive” piazze di spaccio di eroina della città: circa duecento le dosi sequestrate nell’arco dell’indagine svolta nel 2009. A capo dell’organizzazione ci sarebbe Giorgio Stassi, 55 anni, il cassiere della banda che si divideva in due squadre per gestire lo spaccio in via Re Tancredi e via Regina Bianca. Siamo nel cuore della Zisa, un quadrilatero (da qui il nome dell’operazione) controllato costantemente dalle vedette – ragazzi con i motorini – pronte a segnalare la presenza di poliziotti, anche se in borghese. In una zona in cui è difficile, se non impossibile, prevedere osservazioni dirette o pedinamenti, agli investigatori non è rimasto altro che piazzare delle telecamere e seguire le “operazioni” della banda, attiva tutti i giorni o in via Re Tancredi o in via Regina Bianca. L’attività era così frenetica che spesso si formavano vere e proprie code di automobilisti in attesa di comprare la loro dose. Poi, a fine giornata, passava Stassi che intascava l’incasso e teneva un libro contabile in cui venivano segnate le entrate e le dosi vendute
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