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1 dic 2010

Il «copia-incolla» di Clinton: Rassicurazioni per tutti

Pensava di passare il weekend con la figlia Chelsea a fare shopping nella Grande Mela, addobbata a festa per la ricorrenza natalizia. E invece Hillary Clinton sottosegretario di Stato americano, si è dovuta precipitare al telefono, e chiamare uno per uno tutti i leader mondiali più o meno coinvolti, per limitare i danni dell'imminente pubblicazione dei documenti di Wikileaks, che hanno indebolito - e non di poco - le relazioni degli Usa con tutti i paesi del mondo. «Ho passato il fine settimana attaccata al telefono per rassicurare i colleghi stranieri e riparare i danni causati dalla fuga di notizie», si è lamentata poche ore fa la moglie dell'ex presidente. Che ha tenuto a rassicurare tutti, senza distinzioni: «I rapporti divulgati non interferiranno nei rapporti diplomatici americani - ha sottolineato la Clinton - e continueremo a lavorare insieme con tutti». Alcuni, come l'Italia, hanno voluto divulgare le parole spese dal sottosegretario di Stato. «Da Berlusconi coerente sostegno a tre presidenti Usa, non abbiamo amico migliore...», ha dichiarato stamattina il Segretario di stato incontrando il premier. E la voce della maggioranza, nella forma del solerte Maurizio Gasparri, non si è fatta attendere: «Le parole di Hillary Clinton sul valore della politica internazionale guidata da Silvio Berlusconi devono essere prese in considerazione dai mezzi d'informazione», ha lamentato il presidente del gruppo Pdl al Senato.



Ma, dopo lo tsunami diplomatico di Wikileaks, il segretario di Stato ha rivolto parole rassicuranti anche alla Germania («relazioni ferme e robuste») e all'India («valori comuni, per noi uno dei protagonisti del 21esimo secolo»), mentre altri Paesi, strategicamente, ricambiavano il favore: «Ho chiarito alla Clinton che le rivelazioni di Wikileaks non influenzeranno la nostra partnership, che è speciale e unica - ha dichiarato il vicepremier inglese Nick Clegg - precisando che la cooperazione Regno Unito-America continuerà con la stessa profondità e vicinanza di prima».

Insomma, copri-tu-che-copro-io. Basta un buffetto sulla guancia per rivendicare un'amicizia «del cuore»?

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