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11 dic 2010

Festa su Facebook, arrestato

Il social network fatale per un uomo agli arresti domiciliari. Aveva pubblicato le foto del party di compleanno


Guai a pubblicare immagini pericolose su Facebook. È stata infatti proprio una fotografia caricata sul social network ad incastrare il pregiudicato di Giovinazzo Claudio Fiorentino. Un’ingenuità che gli è costata molto cara. Fiorentino è finito di nuovo in manette per violazione delle prescrizioni relative agli arresti domiciliari. La sua colpa è stata voler festeggiare il suo compleanno in compagnia degli amici. Un party che però non avrebbe potuto dare perché sottoposto agli arresti domiciliari. Ma nella sua casa, alla periferia di Giovinazzo, l’uomo ha fatto entrare almeno quindici persone tra cui anche cinque pregiudicati, amici “vietati” che non avrebbe assolutamente potuto frequentare. Tutto nasce ad agosto quando Fiorentino compie 29 anni. Non vuole rinunciare alla festa nonostante a luglio sia stato arrestato per estorsione e, dopo un breve periodo in carcere, sia finito ai domiciliari.

Così organizza una cena in casa. Quella sera gli amici ridono, mangiano, bevono e scattano fotografie. Poco importa il fatto che in casa possano salire solo i parenti di primo grado, del party non se ne accorge nessuno. Fiorentino pensa allora di averla fatta franca e decide di pubblicare sul suo profilo di Facebook le foto del compleanno per condividerle e commentarle con i suoi contatti. Le immagini della serata non sfuggono però ai carabinieri della compagnia di Molfetta che osservano i movimenti virtuali del 29enne. In alcune foto di gruppo i militari riconoscono anche cinque pregiudicati, amici “controindicati”. Per questo, sulla base di prove schiaccianti, il gip del Tribunale di Bari emette una nuova ordinanza di custodia cautelare. Fiorentino, cha da agosto ad oggi era sta scarcerato, ritorna così in manette e viene sottoposto ancora una volta agli arresti domiciliari per violazione delle misure restrittive.

Non è la prima volta che gli investigatori utilizzano Facebook per dare la caccia ai criminali. A settembre i carabinieri del comando provinciale di Bari sono riusciti a risalire ai due killer del boss della Murgia Bartolo Dambrosio seguendo le tracce informatiche lasciate dai due giovani. Michele Loiudice, 25 anni, e Francesco Palmieri, di 21, entrambi di Altamura, si sarebbero raccordati fra di loro, scambiandosi utili informazioni prima e dopo l’attentato a Dambrosio, mandandosi messaggi su Facebook. Sempre attraverso il social network gli 007 dell’Agenzie delle Entrate e della guardia di finanza vanno alla ricerca degli evasori del fisco.

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