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12 dic 2010

Egitto, nave italiana alla deriva stabilito contatto col rimorchiatore

Il vento è calato ma le condizioni del mare restano difficili per i soccorsi. L'equipaggio è rimasto a bordo nonostante i motori siano ancora fermi e il rimorchiatore salpato dall'isola di Creta per trainare la portacontainer Jolly Amaranto in salvo raggiungerà la nave solo tra parecchie ore


Le condizioni meteo in lieve miglioramento fanno sperare sulle operazioni di salvataggio dell’equipaggio del traghetto “Jolly Amaranto”, in balia delle onde da mezzogiorno di ieri, con i motori fermi, a una cinquantina di miglia dalle coste dell’Egitto. La speranza ha le forme di un gigantesco rimorchiatore Smith, società specializzata nelle operazioni di recupero, partito ieri sera dall’isola di Creta e che sarà al fianco del traghetto intorno alle 18 di questa sera. Il contatto radio fra le due imbarcazioni è stato già stabilito. Intanto, l'equipaggio della Jolly cerca di individuare il guasto in sala macchine.

Sarà questo l’unico mezzo in grado di affiancare il traghetto e di consentire le operazioni di trasbordo dell’equipaggio. Inutili, finora, tutti gli altri tentativi di soccorso. La petroliera greca che era a poche centinaia di metri di distanza dalla nave italiana se n’è già andata non potendo intervenire. Non è invece arrivata la nave veloce della Marina Militare egiziana, che era stata annunciata in partenza ieri sera. Si è mossa soltanto questa mattina. Bloccati anche gli elicotteri, per le continue e violente raffiche di vento.

Alla task force per l’emergenza, organizzata dalla Messina al terminal portuale di Genova l’apprensione è palpabile. “Siamo in contatto costante con il comandante Gatto – spiega il consigliere delegato Andrea Gais – Le condizioni del mare sono leggermente migliorate, ma continuano a essere proibitive, con onde alte sei-sette metri. L’equipaggio resiste, ma è oggettivamente provato dalla situazione”

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