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10 dic 2010

"Compravendita di deputati" Ora indaga la Procura di Roma

Gli accertamenti a carico ignoti:
"Verifiche dopo articoli stampa".
Fini: "Il calciomercato è iniziato"
Di Pietro dai pm: "E' corruzione"

ROMA
La Procura di Roma ha aperto una inchiesta sulla presunta "compravendita" di parlamentari. Gli accertamenti a carico di ignoti prendono lo spunto - è stato spiegato a piazzale Clodio - da alcuni articoli di stampa.

Il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, è andato alla Procura di Roma per fornire tutta la documentazione necessaria ad accertare se nella compravendita dei parlamentari, che sarebbe in atto in queste ore in Parlamento, sia ravvisabile o meno il reato di corruzione. «Ho sentito il dovere di informare la procura di Roma - ha detto Di Pietro lasciando gli uffici giudiziari di Via Varisco - dei fatti gravissimi che stanno avvenendo in Parlamento. E ho deciso di rimettere al procuratore la valutazione se si tratti esclusivamente di uno scandalo politico o di fatti penalmente rilevanti».

«A mio avviso - prosegue - ci troviamo in presenza di fatti gravi, penalmente rilevanti, che coinvolgono esponenti politici nelle istituzioni parlamentari e che in un Paese civile non dovrebbero mai accadere». Il voto, per Di Pietro, dovrebbe essere libero «e dunque mai compresso, né ricattabile». Il comprare, invece, il consenso di deputati e senatori, afferma con forza il leader dell’Idv, «è un fatto che sconvolge la democrazia e non rende liberi».

Per quanto riguarda la sua visita in Procura, Di Pietro spiega di aver prodotto «molti documenti e numerose prove» sul ’mercatò di voti in Parlamento. «E molte altre - avverte - ne produrrò a breve». «Spero ora - è il suo appello - che altri possano aiutarci a far luce su questo scandalo, che io considero uno dei più gravi, in Italia, in questo XXI secolo». «In una vera democrazia - conclude - non ci si può basare su voti comprati, venduti o estorti. Comunque, di quanto esibito al Procuratore non posso dire nulla, perchè sono tenuto al segreto istruttorio». Il reato ipotizzato nei confronti di chi acquista e di chi vende voti sarebbe quello di corruzione. Ma non è da escludere anche quello di concussione.

Dal canto suo, Silvio Berlusconi intanto tira dritto e assicura di voler portare a termine la legislatura senza farsi condizionare da quelle che definisce «le pazzie politiche che sono in corso». Intervenendo all’inaugurazione dell’atrio Pietralata della nuova stazione Alta velocità di Roma Tiburtina, il presidente del Consiglio afferma: «Il governo non si lascia prendere dalle intemperie, dalle pazzie politiche che sono in corso. Siamo sicuri della stima della maggioranza degli italiani e vogliamo portare a frutto questi due anni e mezzo di legislatura che ancora mancano». «Questo è un governo che lavora, che non si lascia prendere dalle temperie delle pazzie politiche che sono in corso. Un governo sicuro di avere dalla sua la stima della maggioranza degli italiani».

Scherza invece il presidente della Camera Gianfranco Fini che a due insegnanti del liceo scientifico Majorana di Isernia che gli rivolgevano un "in bocca al lupo" in vista del voto del 14 dicembre afferma: «Da adesso comincia il calciomercato».

Stamane il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, ha infine lanciato un appello al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, affinchè eserciti tutte le prerogative che affida la Costituzione per impedire che si vada alle elezioni anticipate. «La Cisl pensa - ha detto - che l’unica cosa da non fare è andare a votare di nuovo. Il presidente della Repubblica favorisca ogni possibilità per arrivare a fine legislatura, garantisca gli italiani favorendo comunque la formazione di un governo. Almeno così le forze politiche si schiariscono le idee». Bonanni ha sottolineato che andare al voto in questa congiuntura economica sarebbe negativo e costituirebbe un ulteriore costo per gli italiani. Tra l’altro, ha ricordato, ora «litigano tutti» poi magari al momento delle elezioni «sono di nuovo tutti insieme».

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