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9 nov 2010

Vieni via con me, Fazio-Saviano racconto la macchina del fango

Libero-news.it

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opo le polemiche e le accuse di Saviano e Fazio, è partito ieri il programmaVieni via con me, quattro puntate in prima serata su Raitre per raccontare l'Italia "attraverso piccole e grandi storie quotidiane ed eroiche, sconosciute ed esemplari, per mostrarne gli aspetti drammatici. Ma ci saranno anche le tante realtà positive che ci fanno capire ogni giorno perché vale la pena di credere nell’Italia e di appassionarsi al suo futuro". Così si legge in un comunicato della Rai. Sarà "un racconto a più voci, intenso ma anche allegro, e scandito dagli elenchi: ciascun ospite porterà il proprio, e sarà un frammento per contribuire a narrare il nostro Paese". I primi a dare il loro contributo saranno il maestroClaudio Abbado e Roberto Benigni.
La scelta fra andarsene o restare, "in un Paese in cui la fuga dei giovani talenti è ormai sempre più frequente", è riassunta nel gioco a due fra Fazio e Saviano, "vado via perché/resto qui perché". Il brano di Paolo Conte Via con me.

Le accuse di Saviano
- Insomma tra conduttori e mamma Rai sembra tornata la pace. Ma la calma è forse solo apparente. Proprio lo scrittore napoletano a poche ore dal deputto scrive su Repubblica: "Vorrei rivolgermi ai giovani stasera per spiegare che la macchina del fango non è nata oggi ma lavora da tempo". In altri termini: "Se ti poni contro certi poteri questi risponderanno sempre con un’unica strategia: delegittimare" il rivale agli occhi dell’opinione pubblica. Una "disinformazione che è più sottile della semplice calunnia". Il riferimento ai vertici si fa presto più esplicito: "Se fossimo stati in silenzio accettando le condizioni che la Rai di Masi ci stava dando", avremmo realizzato un programma che non era quello che avevano in mente. Un "nuovo meccanismo della censura" consiste nel "porre difficoltà alla realizzazione di un progetto, ma nell’ombra" e "poi far parlare i fatti: "andate male, non vi guarda nessuno, avete fatto ascolti da terza serata". Il sistema secondo Saviano prevede "togliere i mezzi perché la qualità si affermi, ridurre luce perché resti in ombra il discorso, questo il nuovo modo per far morire in televisione tutto ciò che può essere cultura".

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