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18 nov 2010

Profumo più vicino alla candidatura Il Pd cerca il sì di tutta la coalizione

Morgando: "Ma le primarie per il sindaco si devono fare comunque". Bersani dà carta bianca ai vertici locali. Ora si attende il placet dal vertice del Poli Gariglio aspetta, Tricarico tace


Basterebbe solo un "sì" del rettore del Politecnico e la scelta del candidato del centrosinistra per succedere a Chiamparino si potrebbe chiudere in fretta. Almeno questa è l'ipotesi di chi appoggia Francesco Profumo come leader del centrosinistra e questo sarebbe il risultato dell'incontro tra i segretari del Pd locale, Gianfranco Morgando e Paola Bragantini, con il numero uno Pier Luigi Bersani, il responsabile degli enti locali, Davide Zoggia, e il coordinatore Maurizio Migliavacca.
 
Il summit a Roma è durato due ore. Insomma, dopo il vertice romano per il Magnifico del Poli la strada per arrivare a Palazzo Civico sarebbe meno tortuosa e c'è chi pensa che si potrebbe fare a meno delle primarie. Ma il segretario regionale Morgando frena: "Bisogna farle, come si fa a non farle?". E aggiunge: "È stato un incontro dove non si è parlato di nomi, ma di situazione politica e di alleanze". Crisi di governo, esecutivo tecnico o elezioni anticipate sono incognite che pesano anche sulle scelte di Torino, ma "il segretario Bersani ha confermato la piena titolarità degli organismi dirigenti torinesi nell'assumere tutte le necessarie decisioni", si legge in una nota.

L'ascesa definitiva di Profumo a leader del centrosinistra passerebbe proprio attraverso la definizione delle alleanze, partendo dai Moderati, dall'Api e dall'Udc, schierati a favore del rettore del Poli. Insomma, il Terzo Polo orfano di Fli darebbe una mano per la candidatura del rettore. A questi si aggiungerebbe parte del Pd, forse i tre quarti. Il magnifico, ieri impegnato in una tavola rotonda a porte chiuse con il presidente della Provincia di Trento, Lorenzo Dellai, diventerebbe il candidato di una fetta consistente della coalizione, non solo di un partito. E a questo punto si potrebbero far saltare le consultazioni della base, fissate per fine gennaio inizio febbraio. Il tempo non manca. Rimane l'incognita della sinistra, da Sel fino a Rifondazione, che potrebbero pretendere le primarie e presentare candidati alternativi, come Gianguido Passoni, Giorgio Airaudo o Eleonora Artesio, soprattutto se ci sarà uno spostamento smaccato verso il centro o, come qualcuno ha ipotizzato pure dentro il Pd, si arrivasse ad un accordo, figlio delle intese romane, con il partito di Fini. Torino si candiderebbe a sperimentare una formula del tutto nuova. "Una cosa è Roma e una cosa è Torino - sottolinea Bragantini - la prossima settimana partiranno gli incontri con le altre forze, le cose stanno maturando. È importante che le decisioni vengano prese a Torino. Quello che succede a Roma potrà avere ricadute. Sappiamo che Profumo è interessato, ma le sue decisioni non le ha ancora prese".

I due segretari hanno anche lodato il lavoro del sindaco, Sergio Chiamparino, che ha permesso di mantenere un rapporto positivo tra città e centrosinistra. Il primo cittadino, però, è tiepido: "Dalla nota mi sembra di capire che sia stato un incontro interlocutorio - dice - se poi ci sono cose non dette vedremo. Comunque. Come ho già detto non ho nessuna delega, se mi invitano alle riunioni, se posso e se ho tempo, vado. Esprimerò il mio giudizio alla fine. C'è un gruppo dirigente. Lavori. Diamoli fiducia. Verificherò dopo".

Gli altri candidati ostentano tranquillità. Roberto Tricarico si astiene, mentre Davide Gariglio attende la prima riunione della segreteria cittadina di questa sera: "Ho avuto versioni differenti della riunione, aspetto una comunicazione ufficiale. Spesso si rappresenta la realtà per come si vuole rispetto a quello che è". La segreteria si annuncia accesa: "Basta con le fughe in avanti e le decisioni prese altrove, appaltando a chissà chi le scelte. È un modo di operare incomprensibile da parte dei vertici del Pd locale. Non possono essere le ragioni del Terzo Polo a costringerci a scegliere un candidato piuttosto che un altro", dice irritato Pasquale Centin, il vicesegretario provinciale.

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